Abete non cambia: "Decideremo alla fine"

Abete non cambia: "Decideremo alla fine"

Baden. Donadoni è vivo e lotta insieme a noi, qui in Austria, ma anche Lippi, dalle parti di Viareggio, può considerarsi a pieno titolo dentro i giochi azzurri. È questa la sintesi politica, un po’ stravagante se si vuole, che passa del giorno più spensierato vissuto dal Ct bergamasco a Baden, bassa Austria, poche ore dopo quel 2 a 0 sulla Francia che resta la sua prima medaglia sul campo di euro 2008. A rendere compatibile lo scenario descritto dai giornali il virgolettato reso dal presidente della federcalcio Giancarlo Abete. La sua premessa, piaciuta e apprezzata già martedì sera da Donadoni, è una specie di divisione del mondo in due sfere. «Un conto sono le voci di Lippi frutto di scenari giornalistici, un conto è il comportamento del club Italia, impegnato a remare tutto nella stessa direzione» il distinguo del presidente federale, intervenuto al fianco del Ct dopo la sconfitta contro l’Olanda e ieri tornato a sedersi nello stesso posto, stessa poltrona. Meno scomoda, naturalmente dopo la qualificazione. Tradotto dall’abetese vuol dire: «Noi stiamo lavorando per offrire la migliore immagine possibile dell’Italia campione del mondo ma sul conto di Donadoni e della spedizione tireremo le conclusioni solo alla fine dell’europeo». È l’accordo, bellezza, verrebbe da aggiungere. Senza cioè tracciare all’orizzonte obiettivi minimi da raggiungere. Abete non può decidere da solo e deve passare attraverso le forche caudine della ricandidatura possibile nel 2009, appuntamento non proprio di ordinaria amministrazione elettorale.

La conclusione è la seguente: nonostante il successo sulla Francia, Donadoni è ancora un Ct a mezzo servizio. Gradita invece la presenza di Platini, a Berna, per Olanda-Romania invece che a Zurigo nella sfida dei Bleus. «Lui ha deciso da solo, io l’ho molto apprezzato» la frase di Abete. Da sottoscrivere.

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