Abi, le Popolari e l’incontro tra i saggi

La corsa per la guida dell’Abi si è arricchita ieri della presa di posizione dell’Associazione tra banche popolari: la scelta, si legge nella nota, è caduta all’unanimità sul presidente della Popolare di Milano, Roberto Mazzotta. Uscita piuttosto irrituale e che tende a smentire quanto riportato dal Giornale, secondo cui alcune popolari (in particolare l’ambiziosa Verona) non avrebbero gradito Mazzotta. Quel che è certo è che la presa di posizione delle Popolari non è stata bene accetta dal resto della comunità bancaria. I cinque saggi, senza il direttore generale Giuseppe Zadra, si sono infatti visti per la prima volta martedì scorso a Milano. È stato di fatto un insediamento che porterà alla scelta finale che un comitato esecutivo di metà maggio ratificherà. Ma i saggi hanno già informalmente convenuto, come d’altronde era emerso chiaramente nel comitato esecutivo del 15 febbraio, che inizialmente più che alla scelta dei nomi, le consultazioni dovranno capire che tipo di Associazione i banchieri vogliono per il futuro. Le condizioni di mercato e quelle di regolamenti e sorveglianza sono enormemente cambiate dall’era Sella.

E di conseguenza potrebbe cambiare la fisionomia della nuova Abi. Soltanto una definizione di questo orizzonte, potrà far emergere il candidato ideale. Ecco perché la presa di posizione fatta ieri dalle Popolari, potrà rivelarsi controproducente.

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