«Un abito su misura per lo shipping»

Ha appena aperto le porte e già si preannuncia come un Nautico da record. Complici i grandi lavori effettuati in questi mesi da Fiera e Ucina e gli allestimenti degni di una manifestazione tra le più importanti e complete a livello mondiale il Salone si conferma, come ogni anno, un motore straordinario per la città che lo ospita e per la stessa industria nautica.
Paolo Lombardi, presidente Fiera di Genova Spa, spiega le novità di questa edizione e la strada fatta in questi mesi per rendere la manifestazione all'avanguardia nel settore
Quali sono le novità più importanti di questa edizione?
«La novità più grande, che farà la differenza anche in futuro è che dopo poco più di 15 mesi di lavori è stata completata la nuova darsena nautica. Con i suoi 60mila metri quadrati attrezzati è in grado di ospitare più di 200 imbarcazioni, le più grandi sopra i 40 metri. La Marina della Fiera di Genova quartiere fieristico, tra nuovi e vecchi spazi, metterà in mostra più di 400 imbarcazioni, che si aggiungono alle 2.330 in esposizione. Il Nautico di Genova è diventato così uno dei floating show più grandi del mondo e la manifestazione di riferimento a livello internazionale. Si tratta di un salto di qualità decisivo in termini di leadership mondiale».
Il Salone è sempre stato momento espositivo ma soprattutto motore per la città e l'industria nautica. Stimola cambiamenti, investimenti, trasformazioni.
«Un quartiere sempre più proteso nel mare, il fascino forte che il mare esercita sull'immaginario collettivo, un'industria nautica simbolo di un «made in Italy» vincente fanno sì che il Salone di Genova abbia acquisito un significato che va oltre quello del puro evento fieristico. L'appuntamento è da sempre il momento per fare il punto sui valori in campo: per imprese, compratori e i semplici appassionati. Una grande vetrina per la produzione, un momento di verifica per le politiche di settore e un indispensabile indicatore di mercato, ma questo non basta a descrivere l'atmosfera felice che si respira a Genova. Il Salone Nautico è un prodotto fieristico dalle caratteristiche uniche, un mix straordinario che ha accompagnato negli anni la straordinaria evoluzione dell'industria nautica del settore, l'evoluzione delle abitudini e della cultura degli italiani con le capacità di cambiamento strutturali del quartiere fieristico e del modo di intendere il Salone».
Che cosa pensa per il futuro della manifestazione?
«Sono convinto della forza di questo trend positivo. In tanti anni di lavoro nel mondo fieristico della moda e del design, gli altri due sistemi d'eccellenza dell'industria manifatturiera made in Italy, ho sempre guardato il Nautico di Genova come esempio di vitalità, dinamismo e innovazione continua. Lavorando ora in Fiera dall'interno sono rimasto piacevolmente sorpreso durante queste ultime settimane dalle tante e positive novità riscontrate. Sono certo che lo stesso capiterà a tutti i visitatori del Salone, anche a quelli che seguono la manifestazione da tantissimo tempo e la conoscono approfonditamente».
Perché si è ritenuto necessario cambiare gli spazi?
«L'evoluzione del Salone Nautico all'interno della Fiera è un tutt'uno con l'evoluzione del quartiere fieristico. Passatemi un paragone sartoriale: è un abito su misura per la nautica da diporto. La città evoca, per storia, economia, tradizione, la cultura marinara. Il quartiere è all'ingresso del porto, affacciato direttamente sul mare. Ambientazioni che permettono di valorizzare le caratteristiche dei prodotti in esposizione e di esaltarne fascino e peculiarità. Grazie alla nuova darsena aumenta la capacità espositiva. Un aumento significativo: 60mila metri quadrati di specchio acqueo e 12.500 di piazzale, ma soprattutto in termini qualitativi. Grazie ai nuovi spazi Fiera di Genova diventa l'unica fiera al mondo capace di offrire una grande varietà di spazi (nei padiglioni, all'aperto, sotto una tensostruttura affacciata sul mare, in acqua) per rispondere alle necessità espositive delle merceologie più diverse».
Qual è il vostro obiettivo?
«Dare la massima qualità possibile agli spazi espositivi.Puntiamo a esaltare l'unicità del nostro quartiere espositivo nel panorama fieristico internazionale. L'ampliamento della Marina è un tassello importante nel nostro percorso di sviluppo. Altri ne sono stati programmati - il nuovo padiglione B progettato da Jean Nouvel, l'albergo che nascerà nel palazzo ex Ansaldo - contribuiranno a rendere questa fiera sempre più unica. Questa nuova bellissima darsena nautica, insieme alla nascente darsena tecnica a servizio delle riparazioni navali, ha il compito di lanciare Genova come hub per la grande nautica da diporto, per fare di Genova, tutto l'anno, punto di riferimento di altissimo livello e una delle capitali mondiali del diporto».
Nautico e città di Genova: un binomio indissolubile?
«Penso a un futuro dove corso Italia e la Marina del quartiere fieristico potranno essere collegate e permettere a tutti di godere di questo spettacolo straordinario.

Penso alla crescita di indotto che potrà essere generata da questi spazi, vale a dire da un Salone che attira un sempre maggior numero di espositori e un interesse sempre più internazionale - proprio in questi giorni la delegazione ligure in Cina ha preso contatti in proposito - e da uno spazio che vivrà con armatori, equipaggi, turisti nautici per 365 giorni l'anno creando un circolo virtuoso che abbracci tutta la città».

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