Abn: «Su Capitalia opzioni ancora aperte»

Roma e il «nodo» dell’indipendenza. Antonveneta cambia marchio in autunno

Massimo Restelli

da Milano

Proseguire l’espansione in Italia facendo perno su Antonveneta e mettendo a segno qualche acquisizione mirata di dimensioni medio-piccole: a un anno dalla vittoria della battaglia con Popolare italiana, il presidente di Abn Amro, Rijkman Groenink, anticipa il new deal della controllata padovana, ma mantiene le carte coperte sull’atteso riassetto di Capitalia. Amsterdam deve decidere se rimanere socio stabile del gruppo romano presieduto da Cesare Geronzi: «Abbiamo tempo entro la metà di settembre e così faremo», ha detto il banchiere agli analisti riuniti per la trimestrale. Grazie ad alcune cessioni e alla spinta del Sud America, Abn ha registrato un utile in crescita del 24% a 1,22 miliardi (più 17,7% a 2,25 miliardi nel semestre) battendo le attese del mercato. Per quanto riguarda Capitalia il dado dovrebbe essere tratto tra il 6 e il 15 settembre: le opzioni rimangono «aperte» fino all’ultimo, ha sostenuto Groenink, ribadendo la propria fiducia nel management «che sta lavorando bene» e definendo «un successo» lo sviluppo impresso a Roma dall’amministratore delegato Matteo Arpe. In realtà, le recenti e insistite dichiarazioni sulla necessità di mantenere l’indipendenza della banca romana potrebbero far pensare al fatto che Abn possa anche decidere di non mollare la presa.
Confermando il proprio investimento (7,65% del capitale) Groenink metterebbe a segno una mossa sostanzialmente difensiva. Evitando da un lato il possibile interessamento di un concorrente straniero e dall’altro gelando definitivamente le avance e le ambizioni di un gruppo italiano come Intesa. Quanto ad Antonveneta, per rendere evidente l’imprinting della capogruppo in autunno il marchio sarà rinnovato: «Sarà un piccolo Big bang» ha proseguito Groenink dicendosi determinato ad «agire massicciamente» per incrementare la quota di mercato dell’ex popolare patavina. L’11 dicembre è stato messo in agenda un incontro con gli analisti per approfondire il cammino di integrazione di Antonveneta ma Abn ha anticipato di prevedere 160 milioni di sinergie entro il 2007, la vendita di nuovi prodotti e alcune iniziative nel campo del private banking.
Amsterdam, che punta a mettere a segno altre piccole acquisizioni locali per crescere in alcune aree della Penisola, ha intanto proseguito il riassetto internazionale. A partire dalla cessione a Rabobank dell’asset management e dell’attività di sviluppo immobiliare custoditi nella controllata Bouwfonds (845 milioni il controvalore) e di altre attività a Sns-Reaal per 840 milioni (350 milioni la plusvalenza complessiva).

Azioni che, insieme al consolidamento di Antonveneta, hanno contribuito a spingere il semestre di Abn Amro (più 26,7% il risultato operativo) che ha anche messo in cantiere un ulteriore piano di riacquisto di azioni proprie per altri 750 milioni. Decisioni che hanno lasciato la Borsa fredda: il titolo ad Amsterdam ha perso il 2,34%.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica