La favola triste di Segrate pare che illusionisti elettronici abbiano accorciato il giallo dei semafori per gonfiare il gettito delle multe ci dice quanto siano cambiati limmagine e il ruolo dellautomobilista. Che viaggiasse per lavoro o per diporto, era considerato un tempo il figlio veloce della modernità e della libertà, protagonista di una mobilità vitale, oggi è soltanto un bersaglio fiscale e parafiscale, il target di governanti rapaci e di una spregiudicata genia di amministratori che, grazie alle multe col trucco o spinte al limite della pura vessazione, li braccano, li fotografano, li spogliano.
E un problema di sicurezza, di tutela della vita e dellintegrità fisica, dicono i Comuni committenti e i mercenari fotografi a cottimo degli incroci e dei cavalcavia, ma largomento non regge.
Aboliamo la caccia allincrocio
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