Abusò e maltrattò i figli della compagna

Avrebbe costretto i figli, un maschio e una femmina, della compagna romena e continui soprusi e sofferenze, abusando anche sessualmente della ragazzina. Per questa vicenda con le accuse di maltrattamenti in famiglia e violenza sessuale aggravata D.B., 57enne romano, è finito dietro il banco degli imputati.
Il gup ha infatti disposto il rinvio a giudizio dell’uomo, accogliendo così la richiesta del pm Francesco Scavo. Il processo, nel quale i minori sono rappresentati dall’avvocato Cristina Cerrato, avrà inizio il 2 marzo prossimo. Dal 2001 al 2008 D.B. avrebbe sottoposto i figli della compagna (oggi di 19 e 16 anni) a una serie abituale di atti di vessazioni morali e materiali consistiti in ripetute punizioni. L’indagato in particolare chiudeva al buio per diverse ore i due ragazzi nel bagno o in altre stanze, impedendogli di vedere la televisione e determinando anche il regime alimentare dei due sulla base di un controllo quantitativo periodico delle feci. Non solo, l’uomo avrebbe costretto il 16enne a leccare la sua urina dopo averlo svegliato e minacciato di picchiarlo. Ove i due figli della compagna non si attendevano alle prescrizioni da lui imposte li percuoteva ripetutamente con pugni, schiaffi e calci in ogni parte del corpo. Prevaricazioni sistematiche, secondo la ricostruzione dell’accusa, che avrebbero determinato nei due, all’epoca dei fatti minorenni, un persistente disagio psicofisico. Abusi sessuali avrebbe anche compiuto l’imputato, tra il 2006 e il 2008, nei confronti della figlia femmina della compagna, abusi quasi sempre indotti previa somministrazione di alcolici per eliminare qualsiasi possibile resistenza e approfittando anche delle occasioni in cui la compagna si assentava da casa per motivi di lavoro. Violenze terminate non per scelta dell’imputato, ma a causa del decadimento psicofisico della ragazza, diventata magrissima a causa dell’anoressia in cui era caduta per questo stato disagio provocato dagli abusi e quindi meno «appetibile» per il suo aguzzino.


L’inchiesta fu avviata dopo la denuncia presentata nel dicembre scorso dal dirigente scolastico della scuola media su segnalazione della maestra del 16enne. Superate le iniziali difficoltà a parlare dei due ragazzi, che avevano anche paura delle possibili ritorsioni, questi grazie all’ausilio di una psicologa raccontarono alla Mobile i soprusi subiti per anni.

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