«Accogliamo solo chi rispetta le leggi Basta irregolari in mano al racket»

Roma«Dobbiamo essere molto chiari. L’Italia, con l’introduzione del reato di clandestinità, ha adottato una normativa che esiste da tempo nella Ue, applicata senza scandali in altri Paesi. Tradotto: nessun contrasto alle direttive europee».
Da noi, però, ministro Frattini, monta la polemica.
«Ancora una volta, la sinistra si muove in maniera strumentale, dimostrando di non essere in alcun modo in sintonia con il 90% degli italiani. Il suo terrorismo mediatico, basato su falsità come l’esplosione delle carceri, si traduce in assoluta debolezza politica».
Nessuno andrà quindi in galera?
«Abbiamo detto mille volte che viene introdotta la sanzione penale per cui la persona viene espulsa per far rientro nel Paese d’origine. Quindi, chi non ha lavoro, è senza casa e vìola le nostre regole, deve andare via. Ma niente carcere. E poi, lo dico con tristezza, siamo una nazione che non mette in galera chi circola in macchina ubriaco e uccide qualcuno sulla strada, figuriamoci se possono andare dietro le sbarre i vu cumprà...».
Il reato come deterrente?
«Proprio così. Se poi combiniamo a questo il grande successo diplomatico avuto con i Paesi d’origine e di transito, si capisce perché il centro di identificazione di Lampedusa sia adesso vuoto».
Capitolo colf e badanti. Cosa rischiano fino al primo settembre?
«Nulla. Ma non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire».
A chi si riferisce?
«Anche in questo caso, l’abbiamo già spiegato con grande chiarezza: ovvero, nessuna colf o badante processata o espulsa. Gli anziani stiano dunque tranquilli. Detto ciò, con la regolarizzazione otterremo l’emersione dal lavoro nero, che produrrà due vantaggi».
Quali?
«Primo: daremo la certezza di un documento d’identità e un permesso di soggiorno a chi non ce l’ha. Secondo: verranno pagate le tasse e saranno versati i contributi».
Il presidente Giorgio Napolitano, nell’anniversario della tragedia di Marcinelle, invita a riflettere sui temi della piena integrazione e della sicurezza nel lavoro.
«Condivido appieno il suo messaggio. I nostri emigranti hanno contribuito al successo dei Paesi dove sono andati in passato a lavorare, e noi vogliamo il successo dell’immigrazione extracomunitaria. Per farlo, però, c’è solo una strada».
Quale?
«Accoglienza fa rima con integrazione. Quindi, chi viene in Italia deve rispettare le leggi in vigore, giurare sulla nostra bandiera. È una condizione elementare, perché non possiamo volere la botte piena e la moglie ubriaca...».
Per Gianfranco Fini, il lavoratore merita rispetto, anche senza il «papier», cioè il documento.
«Non c’è dubbio che sia così. Ma appunto per questo vogliamo che emerga dalla clandestinità, altrimenti viene sfruttato due volte: guadagna meno di un collega regolare e senza diritti sociali. Rompiamo il circolo vizioso e va punito chi affitta una stanza in nero a 500 euro o più, o chi sfrutta per raccogliere pomodori a due euro l’ora. Per riuscirci, c’è solo un modo».
Sarebbe?
«Applicare dalla prima all’ultima virgola le norme inserite nel pacchetto sicurezza».
Per «Avvenire» si rischia però la persecuzione dei clandestini.
«Si tutela la dignità umana evitando che questi rimangano vittime dell’abbandono, in mano ai loro aguzzini. Perché l’immigrazione clandestina e il traffico degli organi umani rappresentano lo schiavismo del Ventunesimo secolo».
Intanto, animi accesi pure sulle ronde.
«Premessa: non le chiamerei così, perché danno l’idea di squadracce fasciste che non ci piacciono affatto. In realtà, sono associazioni libere e volontarie di cittadini che, disarmati, comunicano alla polizia se, ad esempio, notano uno spacciatore o un pedofilo. Ma quelli della sinistra, disconnessi dalla realtà, protestano. Senza sapere che a Padova, un loro sindaco, le utilizza da tempo e che a Genova e Torino le considerano forme accettabili».
Secondo Gianni Alemanno, esponente Pdl e sindaco di Roma, si rischia la «giustizia fai-da-te».
«Sarebbe così se qualcuno desse bastonate o picchiasse i presunti criminali. Ma non è questo il compito assegnato. E poi, ci saranno anche i prefetti a vigilare e valutare i curricula di chi ne farà parte».
Basterà avere diciotto anni.
«Abbiamo stabilito un criterio: se a quell’età si è in condizione di votare per la Camera, si può anche far parte di una squadra di volontari. Quindi, perché no?».
Rapporti Italia-Libia. Polemiche e Tripoli minaccia sanzioni dure per i pescherecci che sconfinano.
«Il nodo sono le divergenze sulla larghezza delle acque territoriali. Ma nel negoziato con la Libia, avviato lo scorso anno, figura pure il dossier sulla pesca.

I pescatori di Mazara del Vallo stiano tranquilli, perché il governo intende assolutamente garantire i loro interessi. E il 30 agosto, a Tripoli, se non prima, il premier Berlusconi vorrà avere da Gheddafi la parola definitiva per arrivare ad una conclusione positiva».

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