(...) Ieri nel quartiere scelto dallassessore Bruno Pastorino per accogliere gli immigrati provenienti da Lampedusa, a fregarsi le mani erano soltanto fabbri, ferramenta e rivenditori di porte blindate.
Lex scuola media Strozzi ed ex Marco Polo, dal 16 aprile e per almeno sei mesi, sarà la casa di 65 maghrebini «fuggiti» da disagiate condizioni economiche o dalla guerra a seconda di come la si vuole vedere. Alcuni di loro a Genova erano arrivati nei giorni scorsi. Tantè che ieri già una mezza dozzina di «sprovveduti» tunisini e libici erano finiti in carcere a Marassi perché, appena messo piede sul suolo genovese, erano stati subito sorpresi a spacciare droga o roba del genere.
«Le loro scarpe firmate - ha spiegato ironico un simpatizzante di Forza Nuova - non gli sono servite a granché per scappare da Polizia e Carabinieri».
In tal senso ieri lassessore Pastorino e la sua collega Roberta Papi non hanno nemmeno dato garanzie sulla vigilanza delle location scelte: «Al Comune spetta laccoglienza. Per la vigilanza ci dovrà pensare la Prefettura. Anche se in genere interviene la Protezione Civile e la Polizia, non sappiamo dire niente su come e se le strutture saranno vigilate nei sei mesi previsti per laccoglienza».
Lultima «follia» della giunta guidata dalla sindaco Vincenzi, in ogni caso, non riguarda soltanto il quartiere del levante, dove si spenderanno 50mila euro per la ristrutturazione. I 345 più clandestini (ovvero neoregolari) che profughi, saranno sparsi in piena città e vicino alle scuole e alle famiglie con bimbi. Come nessuno avrebbe mai voluto. E proprio lopposto di quanto lo stesso assessore Bruno Pastorino aveva annunciato la scorsa settimana in consiglio provinciale, durante il suo intervento come consigliere vendoliano di Palazzo Spinola.
Secondo quanto stabilito nella riunione di ieri mattina tenuta anche con lassessore regionale Enrico Vesco, comunisti italiani, e dalla vicepresidente della provincia Marina Dondero, rifondazione comunista, altri 40 extracomunitari «okkuperanno» la palestra «ex idrocarburi» in via Robino, nel popolosissimo quartiere di Marassi. Anche lì, per la ristrutturazione, si spenderanno intorno ai 50mila euro.
Il terzo sito in piena città è stato individuato nella già martoriata Sampierdarena, dove la gente non esce più in strada la sera per paura di prendersi una coltellata. Nellex scuola Barabino ed ex Casaregis in via Palazzo della Fortezza, saranno «akkolti» 95 migranti, per un costo dei lavori di 100mila euro.
Gli altri 145 extracomunitari saranno invece ospitati in strutture più piccole a cura delle associazioni di volontariato, ma sempre in piena città. Il costo sarà di altri 170mila euro, per un totale di 370mila. Unottantina andranno in un centro dellAuxilium in Bassa Valbisagno, una dozzina in un paio di appartamenti messi a disposizione dalla Don Orione nel levante genovese, una quindicina in unaltra struttura, sempre della Don Orione, in Valbisagno, 16 finiranno nei locali messi a disposizione dallArci in Valpolcevera e 20 in quelli della Ceis nel municipio Centro Ovest.
«Nellex scuola media Strozzi - ha spiegato il presidente del municipio levante Francesco Carneo - 65 persone non ci stanno nemmeno. Non ci sono gli spazi per far vivere sei mesi in modo dignitoso chiunque. È una follia. Siamo a pochi metri da una scuola materna e dalle elementari. Cè transito di famiglie e cè un incrocio stradale a dir poco pericoloso.
Accogliere i profughi? Ci costa 370mila euro
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