«Accolgo gli ultrà del Genoa in nome del Che»
28 Agosto 2005 - 00:00Oldrini, sindaco Ds di Sesto San Giovanni, lancia segnali di amicizia alla tifoseria ligure: anche loro sventolano le bandiere di Cuba
Gianandrea Zagato
Quando Fidel Castro fucilò quattro cubani colpevoli di voler fuggire dallisola, bè, per lui fu impresa ardua condannarlo. Bisognava capirlo: Giorgio Oldrini è da sempre un amico della rivoluzione di Fidel, per otto anni è stato il corrispondente de lUnità dallAvana. Come dire: uno di casa con i castristi tanto cari al vecchio Pci e, quindi, tenta sempre e comunque di trovare una giustificazione per ogni scelta liberticida di quel regime anche se va contro la ragione.
Nessun stupore, quindi, neppure oggi che dal suo ufficio, al primo piano del palazzo comunale di Sesto San Giovanni, annuncia di voler «accogliere i tifosi del Genoa cantando con loro Comandante Che Guevara». Scelta politico-musicale quantomeno triste con tanto di invito esteso, per osmosi, agli ultras della Pro Sesto. Appuntamento in calendario al prossimo 23 ottobre, domenica dove la squadra locale, esordiente in C1, sfida i rossoblu retrocessi dufficio per illecito sportivo. Tentativo, va detto per la cronaca, che il sindaco dellex Stalingrado dItalia spiega di voler fare «nella logica di una bella partita di calcio» ovvero per evitare che lincontro possa venir turbato dalla tifoseria «incattivita dalla beffa del passaggio repentino dalla A alla C1». Spiega accompagnata dallimmagine dei genoani che sugli spalti del Ferraris di Marassi sventolano limmagine del Che Guevara. Fotografia da far venire il batticuore al compagno Oldrini che sullisola caraibica ha vissuto gli anni migliori della sua vita e che, pure adesso, crede nella rivoluzione di Fidel, tanto che sogna di trasformare Sesto «in una piccola Cuba». Magari pure allo stadio della Pro Sesto.
Obiettivo che fa venire i brividi e che suggerisce a Alleanza nazionale di chiedere lintervento del prefetto Bruno Ferrante, «contro un sindaco che viola quelle leggi dure e rigorose che sanzionano chi espone striscioni politici e politicizza le curve». Comportamento «irresponsabile» fa sapere Romano La Russa, mentre Oldrini tenta di stemperare la polemica dicendo che la sua uscita «era solo una battuta». Tentativo in extremis di spegnere la polemica nella rossa Sesto senza però chiedere scusa agli 85mila cittadini che di essere trasformati in «una piccola Cuba» proprio non ne vogliono sapere.
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