Accordo Comune-sindacati: premi in base alle «pagelle»

Il rendimento dei dipendenti sarà giudicato dai loro superiori: soldi a chi ha buono o eccellente

Daniela Uva

Pace è stata fatta. Dopo tante polemiche, le famigerate pagelline (le schede di valutazione per i dipendenti pubblici) sono state definitivamente accettate. L’accordo fra Comune e i sindacati di categoria Cgil, Cisl, Uil e Csa è stato raggiunto ieri. In base a questa intesa (che si riferisce alle prestazioni del 2004), tutti i 16mila dipendenti dell’amministrazione comunale potranno beneficiare dei premi di produttività e della progressione in carriera solo se il lavoro svolto durante l’anno sarà risultato eccellente o, quantomeno, buono. Anche l’attività dei vigili urbani sarà valutata, ma in questo caso l’esito potrà influire solamente sugli avanzamenti di carriera. I «voti» saranno contenuti proprio nelle pagelline, che saranno compilate dai diretti superiori.
«Non siamo mai stati d’accordo con questo sistema di valutazione perché non crediamo possa contribuire a migliorare l’efficienza dei lavoratori - spiega Roberto Miglio, rappresentante del sindacato autonomo Csa -. Alla fine abbiamo accettato perché il Comune ci è venuto incontro su altri punti». Nell’intesa di ieri è previsto, infatti, che l’amministrazione corrisponda a ogni dipendente il restante 30 per cento del premio di produttività per il 2004, in media 1.200 euro (la prima parte della quota era stata già versata ad aprile). Inoltre, in questi giorni sarà avviato un tavolo di trattative per discutere delle progressioni economiche di tutti i lavoratori. «Finalmente è stato risolto un problema dal quale era nata una lunga polemica - dice Carlo Magri, assessore comunale al Personale -. I sindacati chiedevano che i premi di produttività fossero riconosciuti a tutti, senza considerare che le schede di valutazione sono previste dal Contratto Nazionale di Lavoro. Documento che le stesse organizzazioni sindacali hanno firmato e quindi accettato».
Le pagelline sono vere e proprie schede che i superiori compilano dopo un breve colloquio con i propri dipendenti (i quali possono accettare l’esito della valutazione o presentare ricorso). Le sei domande contenute nella tessera tengono conto di vari parametri: comportamento, efficienza, capacità di adattamento, propositività, rapporto con il pubblico e con i superiori. Nella valutazione sono considerati anche fattori quali la partecipazione a corsi di formazione, l’anzianità di servizio e il grado di apprendimento delle nuove tecniche (variabili da settore a settore). Il punteggio può oscillare da uno a sei, i voti previsti sono sufficiente (da uno a due), buono (da tre a quattro), eccellente (da cinque a sei).
«Maggiore è il punteggio, più sostanzioso risulta il premio di produttività», assicura Magri. Ma in fatto di efficienza, i dipendenti del Comune di Milano si distinguono: la prestazione del 95 per cento di loro risulta buona o eccellente. «In parte dipende dalla carenza del personale - spiega Miglio -, c’è più lavoro per tutti, quindi gli impiegati sono molto più attivi rispetto al passato».
Le prime schede di valutazione sono apparse in via sperimentale nel 2000. «Se ne è parlato per tanto tempo, ma ufficialmente le pagelline sono entrate in vigore nel 2002 - racconta Miglio -. Da quel momento, di anno in anno, ci sono state lunghe trattative a causa dell’opposizione dei sindacati. Le schede di valutazione relative al 2004 sono rimaste bloccate fino a ieri, quando è stato raggiunto l’accordo». Per il momento è stato compiuto solo il primo passo. Il sistema dovrà essere perfezionato, soprattutto per ciò che concerne gli scatti di carriera. «In questi giorni entreremo più dettagliatamente nel merito», annuncia l’assessore Magri.

Nel frattempo, però, è stato definitivamente scongiurato lo sciopero annunciato dalla Cgil per il prossimo 28 giugno.

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