da Milano
La firma è attesa per oggi, o al massimo per lunedì. Lingresso dei Benetton e del fondo Clessidra in Miotir, la finanziaria della famiglia Romiti, è ormai cosa fatta dopo lintesa verbale raggiunta laltro ieri. E dellaccordo si parlerà anche nel consiglio di amministrazione di Gemina (Miotir è il primo azionista) previsto sempre per lunedì. Nello stesso consiglio sarà anche esaminato il piano industriale presentato a Pier Giorgio Romiti dal presidente di Save, Enrico Marchi, nellincontro di qualche giorno fa. Perché il rappresentante della società che gestisce gli scali di Venezia e Treviso non ha rinunciato al progetto di dar vita a una qualche forma di integrazione industriale con Aeroporti di Roma (al 51% di Gemina).
Con lingresso di Clessidra e Schema 28 le cose si sono un po complicate per Save: soprattutto cè il problema di conciliare i piani di sviluppo dellaerostazione veneziana con le ambizioni di potenziali concorrenti, come gli scali di Torino e Firenze (di cui i Benetton, attraverso Sagat e Aeroporti holding, sono i principali azionisti). Lidea di fondo non è però tramontata: fare di Gemina il fulcro del sistema aeroportuale italiano. Nellaccordo tra Romiti, Benetton e Clessidra, tra laltro, sulle possibili sinergie tra Aeroporti di Roma, Firenze e Torino non cè nulla. La questione verrà posta in un secondo tempo, coinvolgendo tutti gli azionisti di Gemina. E in questa sede la possibilità di allargare lalleanza verso Est sarà con tutta probabilità valutata con attenzione.
Marchi e i soci veneti (Save ha il 10,4% di Gemina, la Finint di Conegliano un altro 2% circa) hanno già chiesto di entrare a far parte del patto di sindacato per poter discutere su un piano di parità con gli altri grandi soci del gruppo. Della questione sarà investito un prossimo direttivo dei grandi azionisti della società.
In base allaccordo tra i Romiti, i Benetton e Clessidra, la famiglia dellex numero uno Fiat manterrà circa il 35% di Miotir. Quote paritarie (di poco superiori al 30%) avranno anche Schema 28 e il fondo di Sposito. Una piccola percentuale, si parla del 3%, dovrebbe assumerla Capitalia, anche se ieri lamministratore delegato dellistituto di credito, Matteo Arpe, non ha voluto affrontare il tema: «Per quanto riguarda Miotir, non commento le indiscrezioni di stampa».
Una volta terminata la prima fase delloperazione, Miotir (oggi possiede il 15,4% di Gemina) rafforzerà la propria posizione di primo azionista rilevando le quote di alcuni grandi azionisti in uscita dalla società.
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