La capacità amministrativa dell'Italia nella gestione dei fondi strutturali è il nodo cruciale delle osservazioni all'accordo di partenariato per la programmazione dei Fondi Ue 2014-2020, che la Commissione ha inviato a Roma. Un documento in 260 punti. «È normale - spiega Shirin Wheeler, portavoce del commissario Ue alle Politiche regionali Johannes Hahn - che nel momento che stiamo negoziando per sette anni» 44 miliardi, di cui 32,8 per le politiche di coesione, e gli altri per il Fondo di sviluppo rurale e il nuovo Fondo per la pesca, «vogliamo andare nel dettaglio. Le cose vanno fatte bene per non tornarci sopra tra tre anni». La questione di primo piano è la discussione «sul governo di queste risorse» per evitare il ripetersi dei problemi avuti nella programmazione 2007-'13, con i ritardi, le sospensioni, le interruzioni».
Il nodo è la necessità di raggiungere «un accordo affinché ciascuna autorità che si candida a gestire queste risorse, che sia essa una Regione o un ministero, deve sottoscrivere un piano di riforma amministrativa, firmata a livello politico».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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