da Milano
Dopo un anno e mezzo di lavorío sotterraneo, Parigi trova la soluzione per le nozze Suez-Gaz de France da cui sorgerà un gruppo da oltre 80 miliardi, la terza realtà energetica al mondo. Lannuncio è atteso per questa mattina, al termine di una domenica di lavoro protrattasi fino a tarda sera per i consigli di amministrazione dei due gruppi.
LEliseo di Nicolas Sarkozy non ha alcuna intenzione di perdere la presa sullenergia. La franco-belga Suez dovrà quindi dimagrire così da riequilibrare il proprio valore con quello del colosso pubblico transalpino Gdf (l80% del capitale è nelle mani dello Stato) che capitalizza 36 miliardi contro i 54 miliardi della promessa sposa. In particolare, a essere sacrificate saranno le attività ambientali concentrate in Suez Environment, il cui pacchetto di maggioranza (65%) dovrebbe finire in Borsa. Il ricavato sarebbe poi suddiviso in forma di extra-dividendo tra agli azionisti Suez anche se la soluzione alternativa prevede di distribuire direttamente le azioni. Una volta completato lo «scorporo» del ramo ambientale, sarà quindi possibile ununione tra «eguali» con Gdf sbloccando unimpasse che si protrae da oltre un anno. Difficile disegnare una precisa geografia azionaria dellaggregato, anche se il ministro delle Finanze Christine Lagarde non ha nascosto che lo Stato manterrà una quota superiore alla minoranza di blocco (34%). Tale quota, secondo altre stime, potrebbe tuttavia lievitare al 38%, rafforzando la direzione strategica ribadita dal segretario generale dellEliseo, Claude Gueant, secondo cui malgrado loperazione si avvicini a una privatizzazione di Gdf, lo Stato conserverà un potere di direzione.
Se da un lato Parigi riuscirà a completare la fusione Gdf-Suez, a suo tempo pensata come antidoto allattacco pianificato da Enel sulla controllata Electrabel, dallaltro sacrificherà gli stessi asset (ambiente e acqua) che il gruppo di Fulvio Conti contava di «girare» alla transalpina Veolia. Da risolvere sarà poi probabilmente la situazione in Belgio, dove lAntitrust potrebbe sollevare problemi su Suez-Gdf, una realtà monstre con ramificazioni da quasi monopolista nellelettricità e nel gas. Abbastanza per prevedere che Parigi sarà costretta a rinunciare a qualche altra attività avviando unasta con la conseguenza di riaprire potenzialmente la strada di Enel verso Bruxelles.
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