Accordo Tesoro-Abi Hanno aderito già 102 banche

Sono 102 le banche tra «grandi», Casse di Risparmio, Credito Cooperativo, piccole realtà locali e istituti specializzati nel leasing e nella clientela d’impresa, che hanno già aderito all’accordo Tesoro-Abi-imprese per la sospensione dei debiti delle piccole e medie aziende verso il sistema creditizio fortemente voluto dal ministro Giulio Tremonti e siglato lo scorso 3 agosto. Una forza di oltre 20mila sportelli, il 58,9% del totale nazionale, diffusi su tutto il territorio, che cresceranno di pari passo con l’arrivo di nuove adesioni.
Nella lista pubblicata sul sito dell’Abi si trovano così le diverse banche o sigle dei principali gruppi quali Intesa-Sanpaolo, Unicredit, Mps, Banco Popolare, Bnl (gruppo Bnp Paribas) e Ubi, ma anche realtà autonome più piccole quali ad esempio il Credito Valtellinese, la Banca Popolare Pugliese o il Banco di Credito P. Azzoaglio e istituti più specializzati come Banca Mediolanum.
Ad aprire le danze fra i grandi è stata invece Intesa Sanpaolo il 10 luglio, seguita a ruota da Unicredit il giorno successivo e quindi da Mps il 14.

«L’avviso comune», oggetto dell’accordo, prevede la «sospensione dei debiti delle piccole e medie imprese verso il sistema creditizio per 12 mesi del pagamento della quota capitale delle rate di mutuo, del pagamento della quota capitale implicita nei cambi di leasing immobiliare e mobiliare e l’allungamento a 270 giorni delle scadenze del credito a breve termine per sostenere le esigenze di cassa con riferimento alle operazioni di anticipazione su crediti certi ed esigibili». Il governo, dal canto suo, metterà sul piatto agevolazioni fiscali per le eventuali perdite subite dalle banche.

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