Accuse e minacce: è bufera sul comune di Fondi

Chi invoca lo scioglimento, chi grida al complotto politico. È bufera sul comune di Fondi, in provincia di Latina, che ieri è sbarcato alla Camera, dove il ministro dell’Interno Roberto Maroni ha risposto a un’interrogazione di Sesa Amici, deputata del Pd, annunciando che chiederà al consiglio dei ministri che una delle prossime sedute decida sulla questione dello scioglimento del consiglio comunale di Fondi per infiltrazione mafiosa. «Per quanto mi riguarda ritengo che vada sciolto», il parere del ministro, che ha ricordato di aver «inviato la documentazione, oltre che ai ministri che l’hanno richiesta, anche alla commissione antimafia» e ha ribadito che le elezioni provinciali di Latina «non devono essere in alcun modo d’intralcio» all’eventuale scioglimento del consiglio comunale. Parole, quelle di Maroni, che hanno «armato» gli esponenti del Pd: «È da apprezzare che il ministro Maroni - dice Enrico Fontana, capogruppo della Sinistra al consiglio regionale - stronchi sul nascere qualsiasi idea di rinviare questa decisione a causa delle elezioni previste in provincia di Latina. Infatti, una decisione di questa natura prescinde dagli orientamenti politici e non si presta a strumentalizzazioni elettorali».
Chi però la vede in modo diametralmente opposto è il senatore Claudio Fazzone, commissario provinciale del Pdl di Latina, che trova sospetto che tutti si interessino al comune pontino.

«Noi siamo pronti ad andare avanti - ha aggiunto Fazzone - ricorrendo anche all’autorità giudiziaria per chiarire come mai i parlamentari di centrosinistra erano a conoscenza di atti che dovevano essere secretati». Minaccioso il finale: «Adesso iniziamo a parlare noi, come una bomba ad orologeria. Presenterò atti riservati che mi sono pervenuti in forma anonima che dimostrano l’esistenza di un complotto contro di me».

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