da Milano
Tutto fermo in attesa del 2008. Ma il prossimo anno potrebbe segnare una svolta. Senza fretta. La decisione di Milano e Brescia di arrivare alla fusione Aem-Asm, dando vita ad A2A, aveva suscitato reazioni anche un po isteriche. Non si capiva bene per quale ragione i sindaci avessero dovuto aspettare la fusione per muoversi freneticamente (e a vuoto), soprattutto perché dai vertici di più di una società veniva una sorda ostilità ad alleanze decise a tavolino dai politici.
Così, mentre nel 2007 è stata lemiliana Hera al centro del ballo delle alleanze (con la ligure-piemontese Iride, con lemiliana Enìa o con la romana Acea?), il 2008 potrebbe vedere passare il gioco in mano ai romani. Sono sempre più insistenti le ipotesi di unalleanza molto stretta, se non addirittura di una fusione, tra Acea e Gaz de France nel settore del gas. Questo avvalorato anche dal fatto che Gdf e Suez arriveranno alla fusione il prossimo anno. E Suez detiene già oggi l8% di Acea. Tra laltro Acea ed Electrabel (controllata da Suez) vantano una joint venture nel settore elettrico. Facile quindi pensare a possibili passi avanti: «Hera non è lunica opzione», ha detto qualche tempo fa il presidente Fabiano Fabiani, che ha anche affermato che la società intende entrare nella distribuzione del gas. E il prossimo anno, o al massimo nel 2009, dovrebbe esserci la gara per la gestione della rete di Roma a cui Acea ha già detto che parteciperà. Lalleanza con Gdf negli stoccaggi e nei rigassificatori va in questa direzione, anche perché Acea, da sola, non dispone di gas. E lassessore al Bilancio del Comune di Roma, Marco Causi, ha precisato: «Voglio sottolineare che lItalia non è solo la Padania (cioè Hera, ndr). Le partnership non si fanno solo in Italia, ma anche in Europa e nel mondo», magari con i francesi di Gdf.
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