Acqua, il Comune aumenta le tariffe: «Un euro a famiglia»

Un euro in più al mese. É il costo medio che ogni famiglia dovrà aggiungere alla bolletta dell’acqua a partire forse già dal prossimo gennaio 2011. Dipenderà dalla rapidità del consiglio comunale, che dovrà votare la delibera approvata ieri in giunta. Ma anche dalle correzioni al ribasso che già assicurano le opposizioni, pronti a giocarsi la battaglia sugli emendamenti. Anche se la giunta di fatto ha dato un ok dovuto alla proposta di aggiornamento del Piano d’Ambito adottato dall’Aato Città di Milano (l’Autorità d’Ambito Territoriale Ottimale) che stabilisce gli adeguamenti annuali della tariffa per l’utilizzo dell’acqua). La bolletta dell’acqua non viene decisa in completa indipendenza da Palazzo Marino o da Metropolitana Milanese, anche se un primo aumento del 5% era già stato fissato lo scorso dicembre.
Il Piano d’Ambito ha previsto una pianificazione degli interventi da qui fino all’anno 2027, per un importo complessivo di investimenti per migliorare la qualità e la fruibilità dell’acqua pari ad oltre 800 milioni di euro. Per l’anno 2011, l’adeguamento della tariffa media di riferimento deve passare quindi secondo l’Aato da 0,54 euro al metro cubo a 0,60 al metro cubo: in nessun modo, precisa il Comune, questo corrisponde ad un pari incremento della bolletta pagata dai cittadini. La stima fornita da Mm sul possibile aumento medio della bolletta è pari a circa un euro al mese per famiglia. E «va detto che l’indice di sostenibilità della bolletta dell’acqua sul reddito dei milanesi è pari allo 0,32% a fronte di una media nazionale dello 0,76%».
Fermo restando «che le tariffe dell’acqua a Milano sono rimaste invariate dal 2001 al 2008» ricorda Palazzo Marino, e che «rimangono di gran lunga le più basse tra d’Italia, pari addirittura alla metà di quelle applicate da città come Bologna o Torino, questi adeguamenti hanno come primo obiettivo quello di finanziare investimenti irrinunciabili per mantenere il controllo pubblico dell’acqua, che è un punto fermo di questa amministrazione». Tradotto: no alla privatizzazione, né è già convinta la giunta anche se il centrosinistra protesta su questa possibilità e raccoglie firme in piazza per scongiurare l’ipotesi.

Ma nello stesso tempo il Pd ha già dichiarato battaglia agli aumenti nelle bollette. Senza queste risorse, fanno presente invece dal settore Bilancio, «le società di gestione dell’idrico sarebbero costrette a reperire capitali sul mercato, con la conseguente perdita del controllo pubblico».

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