Altro che «tendenza di stagione». Lestate porta la fantasia allo scoperto, insieme alla voglia dei romani di mettersi in mostra, e i trend da seguire diventano molto più numerosi, in un vero e proprio alfabeto capitolino dellessere «in», da imparare per essere - o apparire - alla moda.
A come acqua. Ma con cloro. Complici i mondiali di nuoto, nella Capitale è scoppiata la mania per la piscina. Non si tratta di fare qualche bracciata ma di un filo conduttore che corre tra moda e arredo, dai gadget dei mondiali - cravatte, teli, occhiali e accessori con la mascotte Diva - ai mobili. Ha un trampolino sul lato il tavolo «Pool» di Freshwest, in resina azzurra che moltiplica i riflessi di luce. Perfetto con la seduta con braccioli di Olschewski. In cucina, i piatti Ikea nelle sfumature dellacqua. Protagonista in soggiorno, il lampadario «Happy Kiss» di Siemon, che richiama unimmensa polla dacqua prossima a infrangersi in migliaia di schizzi, magari sul tappeto di Beam decorato come il fondale di una piscina.
B come Bollywood. A far scattare la passione è stato il film The Millionaire, che ha imposto come tormentone il brano «Jay Ho» delle Pussycat Dolls, diffusissimo anche come suoneria del cellulare. Dal grande schermo le suggestioni indiane sono approdate nelle discoteche, fondendo hip-hop e danze tradizionali, e nelle palestre con il Masala Banghra, ispirato ai balletti bollywoodiani.
C come cardiotennis e console. I più atletici si divertono con il tennis aerobico di gruppo, da giocare in campo o palestra. I «pigri» con i videogiochi sotto lombrellone.
D come «drinking game». Malgrado i tentativi di ridurre l«ebbrezza» delle notti romane, lo shopping ripropone l«indianata» - chi perde, beve - in più versioni da tavola, da battaglia navale a filetto, dagli scacchi alla roulette, con pedine - o pallina - sostituite da bicchierini da vuotare dun fiato.
E per extra. Come le misure degli abiti. La moda femminile strizza locchio agli anni Settanta, con abiti lunghi a coprire i piedi ma microcorpetti per puntare lattenzione su braccia e spalle. Dai settanta agli Ottanta, con la F di fluorescenti, come orecchini, spille e orologi che accendono la movida.
G come «gladiator». Sono i sandali da gladiatore, bassissimi, da portare con gonne lunghe. I tacchi rimangono «extra» ma, ribaltando i canoni delleleganza, si portano con microshorts.
H come «hot». Le effusioni dei vip in spiaggia, ostentate sulle riviste patinate, nel quotidiano si ammorbidiscono, mettendo a nudo non i corpi ma i sentimenti, tra tanti baci e rumorosi «schiocchi».
I come «in piedi». Così si consumano gli aperitivi, davanti a locali mono-porta, che più sono piccoli più piacciono.
L come luna. A quarantanni dallo sbarco del primo uomo, «volere la luna» sembra essere facile e di moda. Molti e diversi i marchi che, di settore in settore, ricordano lallunaggio. Edizione limitata per Omega Speedmaster Professional 40 Anniversary Moon Landing, rivisitazione dellorologio indossato dagli astronauti quarantanni fa, su cui sono riportati lorario in cui Armstrong fece il «grande balzo per lumanità» e il simbolo della missione. Esclusiva la linea «Moon Dust» di Jerome, con lorologio total black «Dark Side of the Moon», che usa parti metalliche dellApollo 11 e polvere lunare. Swarovski, con Philips, propone ciondoli a luna piena o a robot-astronauta, che nascondono una chiavetta Usb. Ai piccoli pensa Disney, tra giochi, pupazzi, teli e abiti con i suoi personaggi spaziali, da Wall-E a Stitch, senza trascurare Buzz Lightyear prossimo a tornare al cinema in un nuovo capitolo di Toy Story. In casa, la lampada «Moonwalk», a forma di astronauta, e le sedute «Moon System» di Zaha Hadid.
M come musica. Ricorrenze anche qui, dai quarantanni di Woodstock e Abbey Road dei Beatles alla morte di Michael Jackson che ha riportato in auge tutti i suoi brani. Per «celebrarli», oltre a prodotti speciali, ciondoli a forma di nota o cassetta, nonché vasi e decori realizzati con vecchi vinili.
N come noir. Tra romanzi e saggi uno dei generi più amati dai romani, che in spiaggia amano leggere solo di mistero.
O come ombrellini parasole. Venduti in negozi e perfino suk, colorano le strade romane come souvenir prediletto dai turisti.
P come Papaya Dance. Lanciata in Italia da Victoria Cabello è il ballo dell'estate. Le mosse sono semplici: un movimento di bacchette destra-sinistra-centro e a seguire unonda con le braccia che sale fin sopra la testa.
Q come quadranga. Le passerelle provano a rilanciare questa ardita evoluzione del tanga con sensualissimi e apparentemente precari fiocchetti.
R come rétro. Riveste di vintage lestate romana, tra festival, gadget e concerti, oltre a programmi tv, in una «rispolverata» di successi Settanta-Ottanta.
S come social network. Questanno la vacanza conta solo se si può «condividere» con commenti e foto su Facebook per tenersi in contatto con gli amici, scambiandosi emozioni e «dritte».
T come trainer personali. Virtuali o reali, sempre più diffusi in palestra e nei videogiochi. Lontana dalla città e al riparo da sguardi critici, la vacanza diventa il momento migliore per rimettersi in forma.
U come «urban art». Conquista lonore dei salotti «bene» tra graffiti e street art.
V come viola. Colore che dopo anni di dimenticanza, da mesi impazza in città, tra abiti, bigiotteria e accessori per lui e lei.
Z come zero calorie. È boom per le bibite gassate che mantengono frizzanti i sapori dietetici. Perfetti da gustare in piscina o al mare con supporti gonfiabili di più misure per lattine, bottiglie o, perfino, stuzzichini e televisori.