Quando supera la soglia di attenzione di 80 centimetri la marea a Venezia viene indicata come acqua alta. A questa quota sorgono problemi gravi nei punti più bassi della città. Quando la marea raggiunge i 140 cm, viene allagato il 59% della città. Nei giorni di Pasqua l'acqua è salita fino a un metro e 25. Piazza San Marco, uno dei punti più bassi, è rimasta sotto 40-45 centimetri. L'acqua alta ha fatto capolino così, l'ultima volta, nel cuore di Venezia.
Nel 2012, dopo un anno di pausa che aveva distratto dal problema, le acqua alte sono tornate con tutto il corollario: i piani terra sferzati dalle onde, i monumenti spazzati dalla marea, l'immondizia nei canali, i centri storici paralizzati, i danni ai negozi. Tra ottobre e novembre, Venezia e gli altri centri lagunari hanno dovuto fronteggiare 7 acque alte, accompagnate dal suono ripetuto delle sirene d'allarme, con punte di 149 cm e un record di 164 a Chioggia (il secondo di sempre dopo il '66 con 194 cm). Uno scenario da incubo, vissuto dalla popolazione con ansia e preoccupazione.
Queste le principali cause di un fenomeno che con il «Mose» resterà solo un triste ricordo. Quando la sentinella che veglierà su Venezia solleverà le paratoie separando il mare dalla Laguna.
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