Milano - L’acquedotto che colllegherà il Mar Rosso e il Mar Morto, vale a dire il mare che divide Africa e Asia con quello che si chiama mare ma che in realtà è al confine fra Israele, Giordania e Territori palestinesi, sarà il progetto bandiera dell’Advisory board "2015: Women and Expo". A spiegarlo è Letizia Moratti, sindaco di Milano e Commissario straordinario del governo per l’Expo 2015, al termine di una conferenza stampa a cui hanno partecipato anche le altre componenti del comitato donne, come Cherie Blair, Kerry Kennedy, Mara Carfagna, Emma Bonino e Diana Bracco.
Il progetto bandiera "Quello è il progetto bandiera che ho presentato all’advisory board", ha spiegato Moratti riferendosi al progetto Mar Morto-Mar Rosso che fu presentato per la prima volta alla Word Bank da Re Abdullah e dalla moglie Rania nel 2005. Il progetto "è già approvato dalle Autorità giordane, da Israele, dalle autorità palestinesi e il nostro governo è parte del progetto. Ne ho parlato due giorni fa con il ministro Frattini e il presidente Mubarak ne ha parlato due giorni fa con il presidente Berlusconi", ha continuato Moratti. "E' un progetto che già noi come Italia stiamo finanziando insieme a tanti altri Paesi perchè è un grandissimo progetto", ha detto ancora il sindaco di Milano aggiungendo che "c’è un interesse anche da parte delle nostre imprese perchè la costruzione dell’acquedotto e dell’impianto di desalinizzazione sicuramente è un valore anche per loro".
Un simbolo di expo 2015 Se e quando verrà realizzato "diventerà un simbolo di Expo, unisce tre Paesi attorno a questo tema della scarsità dell’acqua che è uno degli ostacoli allo sviluppo economico di quella regione ma che è anche una delle ragioni dei conflitti". Il sogno dell’acquedotto lo sta già finanziando la Word Bank insieme ad un gruppo di Stati fra cui l’Italia. "Ci sarà anche uno stanziamento da parte di Expo 2015", ha aggiunto Moratti senza specificare di quanto. "Ma il punto - ha aggiunto - non sono i finanziamenti perché sui progetti significativi, poi i soldi siamo sempre stati capaci di trovarli".
Una fondazione per il Kenia Il board ha anche approvato il progetto della Fondazione di Charie Blair sul Kenia che si indirizza a 4.500 donne per aiutarle attraverso l’uso del cellulare ad essere pienamente inserite nella società e autosostenersi con le attività che saranno capaci di sviluppare.
Terzo progetto che è stato illustrato e finanziato è relativo a Togo e si indirizza alle giovani ragazze nella filiera della produzione dei pomodori. Nel Paese si produce pomodoro ma non si riesce a distribuirlo. "Arrivare alla vendita sul mercato - ha sottolineato Diana Bracco - sarebbe un passo importante".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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