Acqui Terme vuole imitare Alessandria

da Acqui Terme

Domenica di ballottaggio nel centro termale, dove in 17.340 sono richiamati alle urne per eleggere il nuovo sindaco. L'uscente Danilo Rapetti (Forza Italia, lista «Acqui nostra con Rapetti sindaco», An, lista «Acqui bella con Rapetti», Udc, Dc per le autonomie), 5.319 voti pari al 42,34 per cento al primo turno e dato per favorito, si scontra con Gian Franco Ferraris (Ds, Margherita, Comunisti, Rifondazione, Verdi per la pace, Di Pietro Italia dei valori), che si è fermato a 3.551 preferenze (28,27 per cento). In queste ultime due settimane non ci sono stati apparentamenti ufficiali con gli altri tre candidati che si erano presentati il 27 e 28 maggio. Il più «conteso» è Bernardino Bosio, sindaco per le due legislature prima di Rapetti da lui proposto come erede amministrativo nella lista «Per la continuità con Bosio», entrato, uscito e poi rientrato nella Lega Nord che lo ha appoggiato con la lista «Bosio sindaco»: gli acquesi gli hanno infatti riconosciuto 2.653 voti (21,12 per cento). Michele Gallizzi per la lista «La città ai cittadini» ne ha invece ottenuti 954 (7,60) e Attilio Angelo Tagliafico per la Democrazia cristiana 84 (0,66).
Completare le opere avviate, continuare nella direzione conosciuta, migliorare le cose fatte in questi cinque anni sono i motivi per i quali il sindaco uscente ha chiesto la fiducia degli acquesi, «per premiare un lavoro serio e intenso e una campagna elettorale condotta in modo educato e rispettoso». Tra i punti forti del programma, maggiore sicurezza con videosorveglianza e tolleranza zero verso gli irregolari e sviluppo con l'ampliamento delle aree produttive in Regione Barbato e un grande progetto per il tempo libero sull'area Borma di corso Bagni. Crescita economica e sociale, mancata a suo avviso fino ad oggi, nei piani dell'avversario che, se sarà eletto, si impegna a chiamare al suo fianco persone note per la loro competenza, «che abbiano dato prova di sincero attaccamento ad Acqui, senza preconcetti politici».

Ma, sondaggi e indiscrezioni dell'ultima ora a parte, a soffiare sempre proprio il vento del dentro destra, complice anche la vittoria clamorosa, quindici giorni fa, ad Alessandria di Piercarlo Fabbio contro l'uscente diessina Mara Scagni, battuta 63 a 33 per cento.

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