Economia

Acquisti su Mediolanum e Unicem. Dopo i tonfi Tiscali recupera terreno

Piazza Affari chiude in calo ma in ripresa rispetto ai minimi di giornata sulla scia di Wall Street. La Borsa di New York è moderatamente positiva in attesa dell'esito della riunione della Federal Reserve che terminerà domani sera. Dalla banca centrale americana, più che decisioni sui tassi, già ai minimi, si attende un quadro aggiornato. Il Mibtel ha ceduto lo 0,6%, l'S&P Mib lo 0,5%. Si è riaccesa la fiamma su Tiscali, che, dopo qualche sospensione, ha chiuso in rialzo del 19,6% a 0,29 euro con scambi per circa il 3% del capitale. Il titolo negli ultimi giorni è stato oggetto di attenzione per la possibilità che alcune banche convertano il debito della società. Sul listino principale, nel giorno del cda sui conti 2008, che verranno comunicati domani prima dell'apertura dei mercati, Unicredit (+0,2%) ha chiuso piatta a 0,96 euro dopo aver rivisto quota 1 euro. Dopo il crollo seguito ieri all'annuncio dell'Opa su Italease (-0,27%) è invece rimbalzato Banco Popolare (+1,69%). Tra gli altri bancari, Mediobanca ha guadagnato il 2%, Popolare Milano l'1,4%, Intesa Sanpaolo ha ceduto lo 0,8%. Alla testa dell'indice principale hanno chiuso Buzzi-Unicem (+5%), Mediolanum (+4,4%), Snam (+2,5%). Nel comparto industriale, Fiat sale dello 0,46% dopo una giornata negativa ma Pirelli cede il 3,29% dopo il rialzo di ieri. Netto calo per Italcementi (-5,1%) in contrasto con i rialzi di Buzzi Unicem (+5,08%) e Impregilo (+0,28%). In rialzo Rcs, alla vigilia del Cda sui conti (+ 1,48%). In coda Bulgari (-5,2%): le dimissioni del direttore finanziario Alberto Nathansohn sono state seguite da una riorganizzazione interna. Tra le altre Borse europee, a Parigi il Cac40 ha ceduto lo 0,87%, a Francoforte il Dax l'1,4%, a Londra il Ftse100 lo 0,37% e a Zurigo lo Smi lo 0,54%. Le vendite hanno colpito i titoli minerari: Rio Tinto ha perso il 5,6% dopo la nomina di un nuovo presidente per vincere le resistenze politiche alla fusione con la cinese Chinalco. In scia Eurasian (-9,3%) e AngloAmerican (-3,2%). A Parigi tonfo per ArcelorMittal (-11%) nonostante la smentita ai rumors che indicavano la necessità di un aumento di capitale da 5 miliardi.

A Zurigo scivola Lindt (-5%) dopo aver annunciato che gli obiettivi 2009 non saranno raggiunti.

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