da Roma
«Manteniamo il nostro forte interesse ad aumentare la nostra partecipazione, rimanendo a capo della società leader nel settore». Ieri Florentino Pérez, presidente della società di costruzioni spagnola Acs, ha esplicitato chiaramente che il suo gruppo intende continuare a recitare un ruolo di primo piano nella Abertis post-fusione con Autostrade. Il 24,8% detenuto nel concessionario autostradale iberico, infatti, è destinato a diluirsi al 13% dopo lintegrazione. Di qui lintenzione di Pérez di aumentare la partecipazione. E anche sul versante iberico, secondo alcune indiscrezioni, ci sarebbero banche daffari che stanno studiando loperazione.
Intanto, il presidente di Autostrade, Gian Maria Gros-Pietro, ha assicurato piena collaborazione al nuovo governo per fornire tutti i dettagli sulloperazione, ma anche per assicurare che il gruppo metterà in campo le risorse «per attuare gli indirizzi che lesecutivo assumerà in materia di infrastrutture». Il dialogo, come sottolineato ieri dal Giornale, si presenta però difficile considerati i conflitti di attribuzione tra i neoministri competenti, Di Pietro e Bianchi, e le deleghe conferite a Pier Luigi Bersani, titolare del dicastero per lo Sviluppo Economico. Gros-Pietro, inoltre, si aspetta che anche lAnas possa chiedere ulteriori specifiche su tutta loperazione. «Cè tempo - ha affermato - per dare a tutti coloro che hanno un ruolo in questa vicenda le informazioni. È possibile che ci siano nuovi contatticon lAnas perché la documentazione che riguarda i due gruppi e il gruppo che nascerà è tanto più complessa quanto più si va nel dettaglio». La commissione istituita dallAnas ha già richiesta copia della lettera con la quale lex ad Vito Gamberale ribadiva le proprie critiche al progetto.
Anche lallargamento della compagine azionaria è un argomento che sta a cuore al presidente di Autostrade e ai soci di riferimento che si raccolgono attorno al gruppo Benetton. «Qualunque azionista di lungo termine è sempre ben accolto in unimpresa che investe sul lungo termine», ha precisato Gros-Pietro interpellato in merito a un possibile ingresso della Cassa Depositi e Prestiti (Cdp) nella nuova Abertis. «Premetto - ha aggiunto - che io non ho fatto alcuna proposta. Gli azionisti eccellenti piacciono a tutti, ma sono gli azionisti che scelgono le imprese e non viceversa». E in questo caso un intervento della Cdp appare improbabile. Da un lato, sarebbero necessarie modifiche dello statuto della Cdp.
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