Budapest. Se nè andato a soli 70 anni, per complicazioni in seguito a un intervento coronarico, Florian Albert, probabilmente lultimo dei grandissimi dUngheria, la scuola calcistica che fece epoca negli anni Cinquanta. Albert non riuscì a far parte, per motivi anagrafici, del leggendario squadrone di Puskas, Kocsis, Hidegkuti e Czibor, ma fu sicuramente il degno erede di quei fenomeni, tanto da essere lunico ungherese a conquistare il Pallone doro nel 1967, precedendo due leggende come Bobby Charlton e Jimmy Johnstone. Quel trofeo fu sicuramente il coronamento della carriera di uno dei protagonisti degli anni Sessanta, un centravanti considerato tra i giocatori più eleganti di tutti i tempi. Ma quel Pallone doro venne assegnato anche come omaggio a tutti i campioni della grande Ungheria che non riuscirono a conquistarlo sul campo.
Albert, tra laltro, fu uno dei protagonisti del mondiale cileno del 62, quando conquistò il titolo di capocannoniere (in coabitazione con altri cinque bomber), e degli Europei del 64 quando trascinò lUngheria al terzo posto.
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