Addio alle «Strade sicure» La Russa ritira i militari: «Il sindaco sarà contento»

I militari si ritirano dalle strade di Milano, che oggi saranno un po’ meno sicure. E la ritirata è dipesa fatto dalle linea decisa dal Comune. Praticamente resteranno solo quelli a presidio dei siti sensibili. «Pisapia sarà accontentato: i militari a Milano passeranno dagli attuali 653 a poco più di 200». Il ministro della Difesa Ignazio La Russa lo ha annunciato ieri alla Festa della Libertà, il giorno dopo le polemiche con il sindaco Giuliano Pisapia. Finisce così (o quasi) la missione «Strade sicure» che aveva portato a Milano i soldati dell’esercito. Accolti letteralmente come liberatori in via Padova e nelle altre strade più tormentate dalla microcriminalità, per tre anni i militari hanno presidiato la città insieme a poliziotti e carabinieri, pattugliando obbiettivi sensibili ma anche quartieri a rischio della città. Alla sinistra che governa Milano però le divise in strada non piacciono. E così dopo l’elezione del nuovo sindaco governo sono cominciate le polemiche e il tira e molla per il ritiro. «Milano non è Beirut», questa la linea sostenuta dalla maggioranza.
E militari solo per i siti sensibili è anche la tesi che il sindaco ha fatto sua, ribadendolo ieri e garantendo che la sicurezza sarà garantita dalla polizia e da una maggiore presenza dei vigili. Per il Comune «il diritto alla sicurezza dei cittadini è prioritario», ha detto Pisapia, che si è poi detto «convinto che la polizia locale e la polizia di Stato siano in grado di garantire la sicurezza», senza quindi l’apporto dei militari. «Alla prossima riunione con il prefetto e con i soggetti interessati porteremo la nostra indicazione», ha spiegato Pisapia. E questa è «la necessità che i circa 300 militari presidino i siti sensibili fissi per permettere alla polizia di avere maggiori disponibilità sul territorio». A ciò si aggiunge «la nostra intenzione - ha concluso - di aumentare la presenza dei vigili nelle strade con 500 nuovi vigili di quartiere». E così il ministro lo ha accontentato. «A Milano - ha spiegato La Russa - ci sono 653 militari, 233 a presidiare obiettivi fissi sensibili. Il sindaco, con il suo silenzio, ha avvalorato la tesi dei suo uomini che non hanno capito l’apporto dei militari.

Siccome noi abbiamo rispetto istituzionale e il sindaco ci chiede che i militari ci siano solo per il controllo degli obiettivi sensibili, lo accontenteremo». «Non ci saranno più pattugliamenti nelle zone malfamate - avverte il ministro - ci penserà Pisapia a suggerire nuovi modi per garantire la sicurezza. I militari andranno in altre città che ce lo hanno chiesto».

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