Addio Luciano, voce italiana

Il grande tenore è morto all’alba di ieri nella sua villa fuori Modena dopo aver combattuto una lunga battaglia contro il tumore. La camera ardente aperta tutta la notte. Sabato i funerali. Guarda il video del maestro. Le immagini di big Luciano

Addio Luciano, voce italiana

Modena - «Anca me'» anch'io. Sì, anche lui, Big Luciano, era contento di essere tornato a casa. E così accompagnandola da una battuta in dialetto emiliano, aveva voluto restituire al sindaco l'affettuosa stretta di mano di due giorni fa, in occasione del suo rientro a Modena. La casa, davvero il luogo migliore, la scenografia più dolce e ovattata, per un'uscita di scena degna di un artista grande quanto schietto come lui. In lotta da tempo contro un tumore al pancreas Luciano Pavarotti, 71 anni, se ne è andato, la scorsa notte, attorno alle 5, nella sua villa di Santa Maria del Mugnano, immersa nel verde. Il rifugio delle sue radici e delle sue passioni, nel parco che ospita il maneggio, e l'ippodromo, dove ogni anno organizzava il suo concorso ippico internazionale. Che era anche e soprattutto il pretesto migliore per radunare artisti e amici d'ogni dove.

Nella villa di Santa Maria del Mugnano era tornato il 25 agosto dopo un ricovero di una ventina di giorni al Policlinico cittadino per combattere una febbre alta e i problemi polmonari, che lo avevano colpito mentre era in vacanza sulle colline di Pesaro. Assistito fino all'ultimo dalla seconda moglie Nicoletta Mantovani, dalle figlie Lorenza, Cristina e Giuliana, avute dal primo matrimonio, durato 36 anni, con Adua Veroni, e dagli oncologi del Policlinico, che, anche nella villa, lo seguivano in una stanza appositamente allestita per le terapie. Pavarotti ha perso conoscenza nella tarda serata di mercoledì e le sue condizioni sono drammaticamente peggiorate nelle ore successive.

«È morto Luciano Pavarotti»: la notizia flash battuta dalle agenzie di stampa alle 6,46 fa immediatamente il giro del mondo. E il mondo, commosso, subito restituisce a Luciano, in una girandola di dichiarazioni che non conosce confini, l'affetto e le emozioni che lui, voce di una lirica che andava diritta al cuore di potenti e semplici, ha regalato in 46 anni di carriera.

La villa di Santa Maria del Mugnano diventa, fin dalle prime ore del mattino, meta di un pellegrinaggio di dolore. Autorità, artisti e amici come Ligabue e Zucchero che sfilano a capo chino. E lasciano ad altri le dichiarazioni di circostanza, perché l'abbraccio commosso a Luciano deve essere una cosa riservata e composta.

Come riservata e composta, quando si affaccia, stranita e pallida, sulla porta della villa per accompagnare, di tanto in tanto, qualcuno dei visitatori, appare lei, Nicoletta. La nuova regina di cuori e di seconda giovinezza che gli aveva regalato Alice e che Pavarotti aveva sposato tre anni fa, tra le polemiche e dopo una dura battaglia legale con la prima moglie, per coronare una storia d'amore spensierata. «Il suo grande spirito, il suo vocione, la sua tempra ci avevano fatto sperare che la sua battaglia durasse più a lungo - ha commentato il sindaco Giorgio Pighi lasciando la villa di Santa Maria del Mugnano verso le 10 -. Ma la piccola Alice - ha aggiunto - aiuterà Nicoletta in questo momento. C'è lei e ci saranno i loro ricordi a renderla forte. Nicoletta mi ha raccontato che l'altro giorno Luciano aveva chiesto di alzarsi dal letto per pranzare, per stare un po' assieme a loro». E anche Piero Ferrari, mito di Maranello, tra i primi ad arrivare alla villa ha parlato di «un grande combattente che fino all'ultimo ha voluto lottare».

Fuori dalla villa, come accadrà in serata in piazza Grande quando si metteranno in fila per entrare in Duomo, ci sono attoniti, gli amici delle partite a carte, gli ex compagni di scuola e i fan che hanno macinato chilometri per arrivare a rendergli omaggio. Tra le lacrime ciascuno ricorda il proprio momento magico, vissuto grazie all'incanto della voce di Lucianone. Sono le 21 quando il lungo applauso di centinaia di persone da ore dietro le transenne, accoglie il feretro del grande tenore. Nel Duomo la camera ardente è rimasta aperta fino a mezzanotte.

E stamani accoglierà di nuovo i visitatori per tutto il giorno. I funerali solenni si celebreranno domani alle 15.

Per consentire di seguirli anche a chi non potrà entrare nella cattedrale, l'amministrazione civica, che ha proclamato il lutto cittadino e gli intitolerà il Teatro comunale, sistemerà due maxi schermi in piazza Grande e in piazza sant'Agostino.

«Addio Maestro, grande modenese e artista straordinario» sta scritto sui manifesti fatti affiggere dal sindaco.
Chissà come sorride lui. Lassù, dietro le quinte.

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