L’imprenditore svizzero Nicolas Hayek, padre dell’orologio in plastica Swatch e fondatore dell’omonimo gruppo divenuto il numero uno mondiale dell’orologeria, è morto ieri sera a 82 anni per arresto cardiaco.
Nato in Libano nel 1928 da padre libanese e madre americana, Nicolas Hayek ha ricoperto fino all’ultimo la carica di presidente del suo Cda. Nel 2003 aveva preparato la sua successione cedendo al figlio Nick la direzione operativa del Gruppo Swatch.
Con la sua morte, la Svizzera perde un personaggio emblematico del mondo economico. Celebre per i suoi sigari e per i molti orologi che indossava contemporaneamente, Hayek rappresentava lo spirito imprenditoriale innovativo e creativo. Considerato il fautore della rinascita dell’industria dell’orologeria, grazie al lancio degli orologi in plastica colorati Swatch, Nicolas Hayek ha infatti contribuito in modo decisivo a rendere il Gruppo Swatch - che conta una ventina di marche - una multinazionale con un fatturato annuo di oltre cinque miliardi di franchi e 24mila dipendenti.
Inizialmente - riporta il sito della radiotelevisione svizzera Swissinfo - l’uomo d’affari di origini libanesi aveva guidato una società di consulenza, incaricata di supervisionare la liquidazione delle società svizzere Asuag e Ssih, produttrici di orologi. Convinto che l’industria svizzera dell’orologio sarebbe potuta rimanere competitiva soltanto passando per una profonda ristrutturazione, aveva fuso le due società nel 1983 e fondato la Swatch. Ma il suo spirito innovativo non si era manifestato soltanto nel mondo degli orologi. Forte di una esperienza come consulente per l’industria automobilistica, vent’anni fa Hayek aveva creato anche una macchina solare chiamata Spirit of Biel. E negli anni Novanta era andato oltre, lanciando l’idea di una Swatchmobile, una vettura che doveva essere dotata di un motore ibrido.
Il progetto non fu mai realizzato, ma dalla sua idea è nata la Smart. Per questo l’ex presidente del Gruppo Swatch Group amava definirsi una sorta di imprenditore-artista. Sosteneva infatti che un dirigente dovesse conservare la fantasia della sua infanzia. Non a caso in occasione di ogni crisi, Hayek era uno tra i primi esperti a essere consultato dalla stampa internazionale o a cui fare riferimento. L’uomo d’affari ammirava gli imprenditori, ma nello stesso tempo denunciava regolarmente gli ambienti della finanza che utilizzavano i soldi per speculare o pagavano dei bonus esorbitanti. Già negli anni Novanta, Hayek aveva criticato la politica della Banca nazionale svizzera.
Negli ultimi
tempi, si era impegnatoassieme all’ex ministro della destra nazionale conservatrice Christoph Blocher e del presidente del partito socialista svizzero Christian Levrat per un ridimensionamento dei gruppi bancari Ubs e Cs.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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