Eleonora Barbieri
Lei spesso non pensa neppure a una festa di addio al nubilato, di solito sono le amiche a organizzare, a decidere il posto, l'ora, il luogo e, soprattutto, gli ospiti: perché l'addio al celibato è ormai diventato un cliché, mentre le future mogliettine possono ancora riservare qualche sorpresa, specialmente se l'apparenza è innocua. Una metamorfosi che colpisce la festeggiata di The bachelorette party («bachelorette» è l'inglese per nubile), opera prima di Karen McCullah Lutz, autrice delle sceneggiature di Ella Enchanted e La rivincita delle bionde (successo col marchio di Reese Whiterspoon).
Un romanzo «chick-lit» o meglio ancora «pink-lit», quel genere di letteratura leggera che l'immaginazione trasforma volentieri in commedia romantica: e, infatti, la 20th Century Fox ha già provveduto ad assicurarsene i diritti per girare un film prodotto nientemeno che dalla serissima Nicole Kidman. A quanto pare, l'algida attrice australiana non si occuperà soltanto dell'aspetto commerciale, insieme al socio Rick Schwartz, ma avrà anche un ruolo, fra amori finiti male, nozze a sorpresa e una scatenata notte pre-matrimonio.
Protagonista del libro non è la sposa, ma la sua damigella d'onore: è lei che si occupa di organizzare la festa del titolo, che riesce fin troppo bene e rivela un lato inaspettatamente trasgressivo della ragazza, tutt'altro che casta. Il romanzo ha avuto fortuna soprattutto perché descrive una moda sempre più diffusa negli Stati Uniti e, anche, nel nostro paese, che affianca ormai con regolarità l'usanza della festa per l'ex-celibe, anzi, spesso è organizzata in contemporanea, così nessuno dei due deve stare troppo a rimuginare su che cosa stia combinando il partner. Prima le ragazze si limitavano a un'uscita con le amiche, un pomeriggio di svago o una birra alla sera; ora, invece, anche il party al femminile ha assunto contorni sempre più all'insegna della trasgressione, come per ricordare al futuro marito che le tentazioni, se ci sono, non riguardano soltanto lui.
I bachelorette party non sono forse tutti così impegnativi come quello descritto da Karen McCullah Lutz, ma la bella scrittrice è convinta che anche le sue lettrici abbiano vissuto esperienze interessanti: così ha deciso di invitare le ragazze d'America a raccontare, in 500 parole, la festa più trasgressiva a cui abbiano partecipato, soffermandosi soprattutto sui momenti «più selvaggi», quelli in cui la futura sposa dà il meglio (o il peggio) di sé. Premio: un weekend per la vincitrice e tre amiche a Las Vegas, a metà aprile, in quello che l'autrice dichiara essere il suo albergo preferito, il Peter Morton's Hard Rock Hotel & Casino. Quello che conta, però, sono soprattutto gli optional, come spiega la bionda Karen sul sito bachelorettepartycontest.com: sono infatti compresi nel viaggio anche gli ingressi vip in alcuni nightclub di Las Vegas, come il «Pure» e il «Body English», con strip-tease maschile inclusi e anche per l'«Australia's Thunder from Down Unde», altro spettacolo per sole donne. Per partecipare, basta avere almeno 21 anni e spedire il proprio racconto entro metà marzo: sarà la McCullah a scegliere la storia più divertente e lei stessa ha già annunciato che parteciperà a una delle serate.
Ufficialmente, il consiglio per la festa di addio al nubilato è di evitare presenze compromettenti ma, in realtà, spesso le amiche della sposa si impegnano per farla cadere in trappola: l'ultima tendenza è quella di «affittare» non dei semplici strip-man, ma dei sosia delle star, da Brad Pitt a George Clooney. Su un sito (dedicato ai «101 consigli» per il party) una ragazza racconta di una festa in cui la protagonista aveva perso la testa per un finto Tom Cruise, ballando con lui tutta la notte.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.