Dopo lArchivio Vigorelli, la biblioteca di Giuseppe Pontiggia. Tornano a Milano i libri dello scrittore scomparso nel 2003, dopo due anni trascorsi nel rifugio antiatomico di una scuola elementare di Mendrisio. La «fuga svizzera» dei 45.000 volumi raccolti con immenso amore da Pontiggia nel corso dellintera vita era stata di per sé abbastanza scandalosa per Milano, la «capitale morale» che non aveva trovato i fondi o la capacità decisionale per bloccare il «trasloco» messo in opera dalluomo di affari svizzero Paolo Andrea Mettel in cambio di un vitalizio a favore del figlio dello scrittore, Andrea. Ora le milleduecento casse sono in procinto di varcare nuovamente il confine.
A mettere fine all«esilio» elvetico è stata la Fondazione che presiede alla nascente Biblioteca europea di Informazione e Cultura (Beic) che deve sorgere sulla vasta area dellex stazione di Porta Vittoria. Presieduta dal giurista Antonio Padoa Schioppa, la Biblioteca è sostenuta dallimpegno finanziario congiunto di Stato, Regione Lombardia e Comune di Milano e intende porsi al livello di altri grandi centri europei come la Bibliothèque Nationale de France di Parigi e la British Library di Londra.
Dunque i fondi per il recupero del patrimonio del bibliofilo Pontiggia (che i libri li amava svisceratamente nella loro forma oltre che come contenuto) sono stati trovati e gli accordi preliminari con il finanziere di Mendrisio già avviati. Dal rifugio svizzero i volumi verranno ricoverati in un primo tempo in una sede distaccata della Biblioteca Braidense a Vigevano, in attesa che la grande struttura milanese sia completata.
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