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Una sinistra tutta da podio (dei peggiori)

L'ultimo podio dell'anno è dedicato alla sinistra che difende Askatasuna e Shahin, che sogna Salvini in galera e che vuole cancellare il Natale

Una sinistra tutta da podio (dei peggiori)
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L'ultimo podio dei peggiori di questo 2025 è interamente dedicato alla sinistra. Quella che stende i tappeti rossi ai violenti dei centri sociali e prepara la strada al partito islamico. Quella che tifa porti aperti e vuole in galera chi, invece, difende i confini. Quella che ha sposato la dottrina woke e per non disturbare gli islamici si batte per cancellare il Natale. Una sinistra anti occidentale che non fa il bene del nostro Paese.

Ma partiamo dal terzo posto. Le toghe sfidano il governo liberando Mohamed Shahin, l'imam di Torino che giustifica il 7 ottobre? La sinistra esulta. Dopo il Leoncavallo, il governo sgombera finalmente anche Askatasuna? La sinistra si schiera al fianco degli antagonisti, contro la legge e contro la legalità. Un esempio su tutti? Ovviamente Ilaria Salis che non manca di schierarsi sempre dalla parte sbagliata. Sotto la bandiera pro Pal si sta compiendo una pericolosissima saldatura tra la sinistra (anche parlamentare), le frange violente dei centri sociali e la comunità islamica. Il problema, però, non è solo di ordine pubblico. Basta guardare cosa è già successo in Inghilterra e in altri Paesi del Nord Europa per capirlo. Entro il 2050 i musulmani in Italia saranno più di 5 milioni. E a quel punto potranno imporsi anche politicamente, con i propri candidati e con un proprio partito, e potranno imporci le loro leggi, leggi che non vanno molto d’accordo con la democrazia.

Al secondo posto troviamo gli ultrà dell'accoglienza che sognavano di vedere Matteo Salvini dietro le sbarre. Lo hanno processato perché nel 2019 aveva impedito lo sbarco della Open Arms con a bordo 147 immigrati. Lo hanno accusato di sequestro di persona e hanno tenuto sequestrato lui per 2.220 giorni per aver fatto il suo lavoro: il ministro dell'Interno. Un processo politico che non sarebbe nemmeno dovuto iniziare. Difendere i confini del proprio Paese, infatti, non può essere in alcun modo considerato un reato. Ora che la Cassazione ha confermato l'assoluzione, tutto il teorema dei pm viene a cadere. E con esso anche tutta la propaganda della sinistra che tifa porti aperti. Resta, però, una domanda: dopo sei anni di indagini, processi e scontri chi pagherà per tutto questo?

Al primo posto ci sono gli ultrà woke che vogliono recidere le nostre radici mettendo un bavaglio al Natale. Lo fanno per mille ragioni: chi per non turbare gli islamici, chi per "modernizzare" il messaggio del Vangelo, chi per sensibilizzare i fedeli alle più disparate battaglie progressiste, sta di fatto che la lista di quelli che vogliono storpiare il Natale è sempre lunga. C'è chi al posto di Gesù mette una bambina (e a farlo non è un circolo Lgbt ma la parrocchia di don Vitaliano Della Sala in provincia di Avellino). C'è chi gli mette le fascette al polso per rappresentare le deportazioni degli immigrati. E chi gli cancella il volto con un patchwork di tessuti di colori diversi per rappresentare "tutte le tonalità della pelle". E ancora: c’è chi sceglie per rappresentare San Giuseppe una statuina dai tratti femminili. In questa deriva ideologica non poteva, infine, mancare la scuola di turno che cancella qualsiasi riferimento a Gesù dai canti natalizi. Tuttavia, sebbene i sacerdoti del woke cerchino ogni anno di prendere il sopravvento, l'iniziativa del Giornale "Presepe Pride" è stata un vero successo.

E ha dimostrato che la maggioranza di questo Paese non è disposta inchinarsi ai diktat di questi soloni progressisti che odiano l’Occidente e i suoi valori fondanti. A tutti voi lettori e alle vostre famiglie porgiamo i nostri più sinceri e calorosi auguri di buon Natale!

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