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"Uno ogni 24 ore". Dopo Askatasuna, Piantedosi tira dritto contro le occupazioni

Prima è stato il Leoncavallo ad agosto, ora il centro sociale torinese, quindi Casapund "quanto prima". Il piano del ministro contro le occupazioni abusive secondo l'ordine stabilito dalle procure: "Non ce ne sono state di nuove"

"Uno ogni 24 ore". Dopo Askatasuna, Piantedosi tira dritto contro le occupazioni
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Lo sgombero del centro sociale Askatasuna ha segnato un nuovo risultato ottenuto dal governo di Giorgia Meloni, che dopo la storica occupazione del Leoncavallo a Milano ha messo un punto anche su quella quasi trentennale del centro sociale torinese. Un successo che arriva sotto la gestione di Matteo Piantedosi al Viminale, che in un'intervista al quotidiano Libero oggi in edicola ha spiegato che "come regola ci siamo dati sin dall’ini­zio quella di sgom­be­rare entro 24 ore ogni edi­fi­cio oggetto di nuove occu­pa­zione abu­sive. Infatti non se sono pra­ti­ca­mente regi­strate più di nuove".

Il sequestro dell'edificio del centro sociale torinese, avvenuto giovedì 18, è avvenuto a seguito di una perquisizione disposta dalla magistratura, quando "la poli­zia ha iden­ti­fi­cato dei sog­getti che ave­vano occu­pato abu­si­va­mente i piani supe­riori dello sta­bile, dichia­rati ina­gi­bili dal 2023". Questo rappresenta una violazione dell'accordo che il centro sociale ha stretto con il Comune di Torino, "che pertanto ha revocato l'accordo", ha sottolineato il ministro, "facendo venire meno il titolo valido per l’occu­pa­zione dell’edi­fi­cio. A que­sto punto, le forze di poli­zia hanno prov­ve­duto a libe­rarlo". Ovviamente, con il contestuale allontanamento degli occupanti, si è reso necessario impedirne di nuovo l'ingresso con la muratura degli accessi. "Tutto molto sem­plice e lineare", ha aggiunto il titolare del Viminale al quotidiano Libero.

Sulla liberazione delle occupazioni, ha poi spiegato, "si sta pro­ce­dendo secondo un ordine pro­gres­sivo sta­bi­lito dalle pre­fet­ture. Molti sono stati gli sgom­beri effet­tuati e molti altri con­fi­diamo di farne", compreso Casapound, occupazione di destra che la sinistra cita sempre quando viene sgomberato un centro sociale. "Faremo quanto prima lo sgom­bero", ha ribadito ancora una volta Piantedosi, che ha poi dichiarato di non capire "come si possa cri­ti­care uno sgom­bero con­se­guente a una per­qui­si­zione dispo­sta dall’auto­rità giu­di­zia­ria che ha disve­lato com­por­ta­menti ille­citi, se non per motivi di pura con­trap­po­si­zione ideo­lo­gica, che altret­tanto fran­ca­mente ritengo sba­gliati". Un riferimento alle critiche piovute dalle opposizioni allo sgombero di Askatasuna. Un risultato che per altro è arrivato in sinergia con il sindaco di Torino, Stefano Lo Russo, di area Pd: "La dispo­ni­bi­lità al dia­logo e alla col­la­bo­ra­zione con il sin­daco Lo Russo da parte mia è ma­s­sima. La sicu­rezza delle città è un obiet­tivo di grande impor­tanza".

Ma Torino è da settimane al centro delle cronache anche per il caso dell'Imam, per il quale si è battuto anche l'Askatasuna, rimesso in libertà dopo la decisione del Viminale di procedere all'espulsione. Una decisione contro la quale il ministero dell'Interno, ha annunciato Piantedosi dalle colonne di Libero, "farà ricorso per otte­nere il rim­pa­trio di un sog­getto rite­nuto peri­co­loso" perché "il Vimi­nale si è mosso nell’esclu­sivo inte­resse di difen­dere la sicu­rezza dello Stato". Dall'insediamento del governo Meloni, ha spiegato il ministro, ci sono stati 200 rimpatri di stranieri ritenuti pericolosi con l'avallo dei giudici ma "se si ini­zia a depo­ten­ziare que­sto effi­cace sistema di pre­ven­zione si cor­rerà il rischio di lasciare in Ita­lia per­so­naggi che hanno dato chiari segnali di peri­co­lo­sità".

Quindi, il ministro ha dedicato un passaggio anche all'assoluzione di Matteo Salvini, divenuta definitiva, per il caso di Open Arms, che rappresenta "la con­ferma che ai tempi abbiamo lavo­rato bene, rispet­tando le regole, nell’esclu­sivo inte­resse del nostro Paese". L'attuale ministro dei Trasporti, ha aggiunto Piantedosi, "penso sia stato in pas­sato e sarebbe ancora un ottimo mini­stro dell’Interno". E alle critiche delle opposizioni sul mancato inserimento di fondi per la sicurezza in manovra, elemento contro il quale le opposizioni hanno puntato il dito, ha spiegato: "Non sanno o fanno finta di non sapere come stanno real­mente le cose.

Altri­menti ammet­te­reb­bero le note­voli risorse, anche per i pros­simi anni, già appo­state e finan­ziate nei primi tre anni di governo e con­fer­mate anche que­sto anno, a dimo­stra­zione della grande atten­zione del Governo Meloni".

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