Sono previste migliaia di persone alla manifestazione di Torino per Askatasuna, compreso un numero indefinito di antagonisti che da ieri sera è in viaggio da tutta Italia per raggiungere il punto di raccolta a Palazzo Nuovo, sede dell'università del capoluogo piemontese. "Dicono che Torino sarà la nuova Val Susa: noi dalla Val Susa abbiamo imparato a lottare a testa alta e con il sorriso. Fuori le truppe di occupazione! A sarà dura, per loro!", è la minaccia degli antagonisti, che da giorni evocano la guerriglia dei No Tav, studiando anche strategie per portare in Vanchiglia quelle stesse strategie. "Marrone datte fuoco", è la scritta comparsa questa mattina su un muro torinese contro l'assessore alle Politiche sociali Maurizio Marrone, preso di mira anche durante il corteo.
Sono presenti in corteo anche alcuni spezzoni sociali, rappresentati dalle famiglie del quartiere ma anche da movimenti diversi, come Non una di meno, che ha annunciato la sua presenza. Sono arrivati 400 agenti di rinforzo da Milano, Genova, Bologna e Padova per affiancare le forze dell'ordine locali. Gli attivisti hanno annunciato che il 17 gennaio sarà indetta una assemblea nazionale nel capoluogo piemontese in vista di un corteo nazionale il 31 gennaio.
In testa al corteo sono stati messi bambini, giovanissimi e famiglie, mentre nelle retrovie si muovono gli antagonisti, alcuni incappucciati già alla partenza. In corteo anche la capogruppo Consiglio Regionale di Avs Alice Ravinale. Per gli organizzatori sarebbero 10mila le persone per le vie del capoluogo piemontese ma la Questura ridimensiona la presenza a meno di un terzo, segnando circa 3mila persone. Nel corso della manifestazione dagli altoparlanti gli organizzatori hanno fatto sentire un messaggio di solidarietà di Zerocalcare: "Non mi immagino Torino senza Askatasuna e spero che questo non accadrà mai".
Il primo scontro si è registrato quando gli antagonisti hanno provato a raggiungere Corso Regina Margherita, sede del centro sociale, blindata dagli agenti. La polizia ha risposto con cariche, idranti e lacrimogeni. La risposta sono stati petardi e lacni di oggetti contro il cordone schierato. In testa al corteo gli antagonisti incappucciati. Da quel momento si è scatenata la guerriglia con fitto lancio di oggetti contro gli agenti, che hanno replicato con acqua e fumo.
Anche bombe carta contro gli agenti. Ribaltati e dati alle fiamme alcuni cassonetti, a formare una barricata dietro la quale gli antagonisti effettuano un fitto lancio di petardi e fuochi d'artificio.Articolo in aggiornamento