Gli addobbi notturni

«La luce è vita, speranza, bellezza». Sarà che il senso dell’addobbo Maurizio Cadeo, assessore all’Arredo urbano, ce l’ha nel titolo di Giunta, sarà che tendenzialmente è un ottimista, ma non recede dalla decisione di tenere accese le luminarie fino alla fine del mese, nonostante in Consiglio sia osteggiato dal capo dell’opposizione Pierfrancesco Majorino.
«Alla gente piace così. Ora è in giro per i saldi ed è giusto che goda ancora delle luci, che non sono solo presenze dal significato natalizio ma anche testimonianze del design contemporaneo inserite nel progetto Led», ribadisce l’assessore. Sfatare il buio della crisi con l’insistenza di una luminosità che sa di buono è il suo principio, anche se alcuni ribattono: ma come, la lucina è il simbolo del Natale, una volta che le feste si sono chiuse, come nelle case si smonta l’albero così in città sarebbe corretto togliere rose, note e abitini luminescenti.
Due fronti si stagliano: i tradizionalisti, legati all’antico significato della luminaria, tenera in dicembre, fuori tono e quasi tristanzuola in gennaio; gli sperimentatori a cui piace vedere la pioggia lucente sul Castello Sforzesco o su Porta Venezia. «Confesso che non mi sento né nell’uno, né nell’altro gruppo. Per tradizione a casa faccio l’albero ma anche un presepietto, che fin da bambino non smonto mai il 6 gennaio, ma lo porto avanti anche per due settimane dopo l’Epifania».
Milano, considerata nelle trascorse Feste una delle città più belle d’Europa in fatto di illuminazione, rimarrà decorata e cadenzata da luminarie non per protrarre il Natale, ma per porre un accento su quella che è una delle note più trascurate ma fondamentali dell’arredo urbano: l’illuminazione, che in alcune città, come Vienna, viene studiata nel minimo dettaglio per infondere all’atmosfera notturna un fascino del tutto particolare. «Il Sindaco Moratti ci ha già chiesto un programma per la prossima campagna elettorale. Ho stilato tre punti.

Uno di questi è l’arredo luminoso di Milano, che è buono ma non eccelle per quanto riguarda palazzi e monumenti d’arte».
Quest’anno il tema della luce sarà un cavallo su cui puntare non solo per bombardare la crisi con una scintilla di gioia, ma per Maurizio Cadeo anche per andare a elezioni sotto un provvidenziale occhio di bue.

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