A pochi giorni dalla «bacchettata» sulle modalità di vendita del prestito convertendo, la Popolare di Milano inciampa nuovamente nella rete invisibile tesa da Consob a protezione del mercato e quindi dei piccoli risparmiatori. Loccasione sono le Opa con cui Bpm punta a ritirare due prestiti subordinati da 460 milioni complessivi. Liniziativa rientra nel piano della cooperativa milanese per risollevare, anche grazie alle leva dei Tremonti bond, la propria solidità patrimoniale. Su pressione della Consob (cui spetta il potere di concedere il nulla osta alle offerte), Bpm ha dovuto fare piena chiarezza sulla «generosità» delle proprie proposte. Tutto è contenuto in quattro pagine, che accompagnano il prospetto informativo, dove la stessa Piazza Meda (che offre il 95% del nominale), stima i cosiddetti «scenari probabilistici dellinvestimento finanziario», sul modello di quanto accade nel mondo assicurativo e per alcuni fondi di investimento.
A conti fatti, i piccoli risparmiatori che hanno in tasca il «Non cumulative Perpetual Trust Preferred Securities», se aderiscono allOpa hanno il 91,3% delle probabilità di ritrovarsi un rendimento inferiore di quanto assicurato dal semplice possesso dei titoli (che fino a luglio 2011 assicurano un tasso annuo dell8,393%). Di conseguenza le probabilità di guadagno si fermano all8,7%: il confronto avviene paragonando le caratteristiche dei prestiti Bpm con quelle di un altro investimento privo di rischio come un Cct di pari scadenza.
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