Nel giorno della pace (apparente) tra le procure di Palermo e Caltanissetta sullaffaire Massimo Ciancimino, la guerra tra i due uffici giudiziari diventa ufficiale. La prima commissione del Csm, quella che si occupa dei trasferimenti dufficio, si occuperà del caso dellarresto dellaspirante pentito, disposto dai pm di Palermo nonostante per lo stesso reato - calunnia aggravata nei confronti dellex capo della Polizia, Gianni De Gennaro - fosse già aperta da tempo uninchiesta analoga della procura di Caltanissetta. Non solo. Di questo fermo che per modalità e tempistica è apparso da più parti come un gioco danticipo dei pm palermitani sulla procura nissena, si occuperà, sempre su input del Csm, anche la Procura generale della Cassazione, che dovrà stabilire la competenza a indagare.
Una bomba. Che potrebbe avere conseguenze pesanti, tanto più che la prima commissione si occupa del trasferimento per incompatibilità dei magistrati. Ostenta serenità il procuratore aggiunto di Palermo Antonio Ingroia, al centro della bufera prima per la gestione di Ciancimino jr, e adesso per larresto «soffiato» ai colleghi nisseni: «Non siamo turbati, ma tranquilli ha detto non so quali siano le motivazioni di questiniziativa e per questo non commento. Allo stato però non cè motivo di preoccupazione da parte nostra su unipotesi di trasferimento dufficio. Peraltro anche quei momenti di divergenze di vedute con la Procura di Caltanissetta sono stati superati, per cui lazione del Csm e della Cassazione non ci preoccupa».
Ma alla presunta pace - siglata proprio ieri con un vertice a Roma, alla Dna, dei magistrati delle due procure alla presenza del procuratore nazionale antimafia, Piero Grasso - lorgano di disciplina dei magistrati evidentemente non crede. Lo scontro tra toghe su Ciancimino, del resto, era in piedi da tempo, già prima dellarresto: da un lato Caltanissetta, convinta dellinattendibilità del figlio del sindaco boss tanto da indagarlo per la calunnia a De Gennaro e allo 007 Lorenzo Narracci; dallaltro Palermo che nicchiava, continuando ad attribuire attendibilità allaspirante pentito. Sino al blitz del Giovedì santo, quando proprio il pm Ingroia ha disposto il fermo del suo teste preferito, per calunnia pluri-aggravata a De Gennaro (avrebbe contraffatto un documento attribuito al padre). Un arresto che ha stupito Caltanissetta, che già indagava sulla stessa cosa. Di qui lo scontro, aperto, tra le due procure le accuse di scarsa lealtà dei pm nisseni e il reciproco scambio di veleni. Palermo ha continuato a perseguire Ciancimino jr, lo ha messo sotto inchiesta anche per lesplosivo nascosto nel giardino di casa, a Palermo.
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