«Adesso chiedo le scuse di chi mi ha infangato»

(...) che si è mossa in mia difesa. Ma in questi giorni ho avuto incontri con Gaetano Quagliarello e con lo stesso presidente del Consiglio che mi hanno chiesto di rimanere e rassicurato sul futuro. Invece in Liguria chi ha parlato mi ha infagato e gli altri sono stati zitti»
Lei ce l’ha proprio con Vinai e gli altri 29 che hanno firmato il documento?
«In prima istanza ce l’ho con loro per quelle frasi ingiuriose e anche con la dirigenza del partito in Liguria che non ha sprecato una parola di solidarietà nei miei confronti»
A differenza di quanto espresso nel documento dei «vinaiani» da Roma le garantiscono autonomia. Gasparri dice che lei può godere di un grado di autonomia superiore rispetto agli altri per la sua storia
«Mi fanno davvero piacere queste parole: è la stessa riflessione fatta da Berlusconi. Mi aspetto che chi mi ha insultato chieda scusa e che il partito smetta di criticarmi»
Tra tanti contatti, in questi giorni, ha provato a confrontarsi con Claudio Scajola?
«Gli ho fatto avere dei messaggi chiedendo un incontro ma non ho avuto risposta. Ho troppa stima e rispetto per la sua persona per insistere nel disturbarlo»
Lei dice di restare nel Pdl però su Facebook ha pubblicato un commento che definisce il partito di Berlusconi come il partito delle zoccole
«Non è vero, non ho scritto così. Ho detto che serve un partito serio, pulito, senza scandali né zoccole. Un partito che rimetta al centro il cittadino, premi il merito, attui le liberalizzazioni, riformi l'amministrazione»
Le confido che quando ho letto quella frase ho pensato fosse saltato sul carro di Fini e volesse contribuire a costruire un nuovo movimento
«È il contrario. Voglio rimanere nel Pdl ma voglio che si realizzino gli obiettivi per il quale è stato fondato»
Se ha già deciso che strada percorrere perché stasera incontra simpatizzanti ed elettori alla Foce?
«Utilizzerò il momento per raccontare senza veli ciò che è successo nei giorni scorsi e sono pronto a raccogliere le loro opinioni sugli scenari possibili. Spesso leggendo i giornali non si coglie la vera versione dei fatti. L’ho capito dagli interventi che mi sono arrivati dagli elettori»
Tipo?
«C’è stato chi mi ha scritto che ho fatto male ad andare con Fini e chi mi ha fatto i complimenti perché ho scelto la strada del presidente della Camera. Gli ho dovuto spiegare che non sono passato con i finiani»
A proposito di Gianfranco Fini, cosa pensa dell’inchiesta del Giornale e della casa a Montecarlo passata da An al fratello di Elisabetta Tulliani?
«Fini deve chiarire e il più presto possibile. Ora che la Camera dei deputati chiude avrà più tempo per recuperare le carte e dare spiegazioni: o ci dimostra che la casa ha un valore differente rispetto a quello ipotizzato o ci spiega perché è stata fatta la scelta di farlo rimanere in famiglia»
Veniamo a casa nostra.

Si dice che a settembre nel Pdl locale succeda qualcosa di grosso: in caso di azzeramento delle cariche è venuto il momento che anche Musso si prenda responsabilità di partito
«Io ero, sono e sarò a disposizione ma non sono il tipo da autocandidature. Se mi chiedono un contributo diretto sono pronto a darlo: mi vogliono coordinatore regionale farà il coordinatore regionale, mi vogliono a pulire i cessi della sede pulirò i cessi della sede!».

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