Durante il match tra Jo-Wilfred Tsonga, la nuova stella nera del tennis, e Rafael Nadal, uno spettatore di Eurosport ha inviato una mail in piena telecronaca per raccontare il suo magico momento: «A inizio torneo ho scommesso su Tsonga, lo seguo da tempo e ho fatto una pazzia. Ho puntato 45 euro, ora incrocio le dita». Bene, bravo, subito è scattato lapplauso anche di Paolino Canè al microfono, che fortuna insomma: Jo-Wilfred valeva mille, vuoi mettere 45mila euro tondi tondi? Infatti.
Solo che, fortuna vuole, il caso pare non sia così un caso: rileva Vittorio Campanile sul suo blog tennis.sport-blog.it che lagenzia di scommesse Betfair sarebbe un po in subbuglio perché qualcuno avrebbe messo 110 euro sul francese nero vincente quando ancora Tsonga era tra le quote degli impossibili. Per la cronaca (e tanto per piantare il seme del dubbio) Betfair è la stessa agenzia online che stoppò le scommesse sullormai famoso match di Sopot tra Davydenko e Vassallo Arguello che il russo perse ritirandosi mentre euro su euro venivano giocati sul suo avversario clamorosamente in svantaggio.
In pratica: laffare (se esiste) Tsonga sarebbe la prova che il tennis scommesse è materia fragile da maneggiare, anche se per ora lAtp non ha trovato altro che italiani da mettere al bando. Prima Di Mauro, poi Starace e Bracciali, tra poco anche Luzzi sul quale pende una mannaia pesante.
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