Hitler era un uomo che non solo ha fatto del male, ma amava il male poiché era portato alla necrofilia, ossia verso tutto ciò che sapeva di distruzione.
Hitler, come vedremo nell’evolvere delle sue firme, era un attore straordinario, per cui riusciva a convincere tutti che i suoi obiettivi distruttivi fossero indirizzati al bene della Germania. Egli stesso dichiarava che le adunate bisognava tenerle di sera, quando la gente è già stanca ed è pronta a credere (Fromm “Amore per la vita” pag. 139).
Se avessimo potuto osservare le firme del 1920, quando non era ancora al potere avendo da poco iniziato la sua attività politica, un semplice grafologo ne avrebbe “vietato” l’ascesa politica.
ESEMPIO FIRMA 1920
Tale firma appariva congestionata, staccata, ispessita e con un gesto discendente a fine cognome, dichiarando Hitler inaffidabile per la collera che dimostrava, per la scarsa capacità d’interazione con l’altro, col conseguente isolamento, e, soprattutto, per l’instabilità d’umore che lo portava a passare dalla megalomania ad un abbattimento che rendeva precaria l’obiettività di giudizio.
Quando il partito nazista divenne 1° in Germania il dittatore tedesco dimostrava una firma più legata nelle lettere, ma maggiormente staccata tra nome e cognome, indice di un appagamento che andava a saturare il suo Ego ipertrofico, dando così la possibilità di compensare il suo orgoglio smisurato e la smania di potere e di sfida verso l’autorità.
ESEMPIO FIRMA 1933
La prima sfida era proprio verso il proprio padre che egli sentiva come fortemente autoritario e rivale in quanto avrebbe voluto che il figlio seguisse le sue orme anche negli studi e nella carriera.
Nel 1939, quando si era da qualche anno dichiarato Fuhrer, inizia l’invasione dell’Austria e nella firma si nota una maggiore scioltezza, più fermezza nella pressione rendendo la firma meno congestionata.
ESEMPIO FIRMA 1939
Si potrebbe utilizzare la frase di Andreotti “il potere logora chi non c’è l’ha“ per dimostrare come Hitler sia in questo momento particolarmente soddisfatto d’investire tutte le sue ambizioni in un potere totale.
Nel 1941 Hitler raggiunge la massima espansione del proprio dominio e la firma lo dimostra con il mantenimento di un’iniziale ingigantita nel cognome a scapito di un nome che sembra assumere definitivamente la conformazione della svastica.
ESEMPIO FIRMA 1941
Nel 1944 si nota però un ritorno alla congestione del tratto quasi a significare un’incontrollabile tensione ed emotività interiori che producevano un’aggressività non controllata.
ESEMPIO FIRMA 1944
Secondo molti studiosi, infatti, egli aveva qui già da tempo perduto la guerra, ma, secondo noi, soprattutto aveva perduto se stesso e la sua brama di distruzione trovava in ciò una piena espressione: “I tedeschi devono morire, perché non meritano di continuare a vivere”. E ancora: “Questo popolo non merita di continuare a vivere perché non è riuscito a vincere la guerra”.
Nelle ultime firme del 1945 la struttura grafica è assolutamente persa.
ESEMPIO FIRMA 1945
Il nome si stacca ancor più dal cognome a significare uno stacco lacerante tra Io personale e Io sociale. Il narcisismo lascia spazio al pessimismo e l’onnipotenza, che lo aveva sempre accompagnato, all’impotenza. Come non aveva amato la “sua Germania”, così non aveva amato se stesso.
Hitler ha compiuto atti criminosi e crudeli perché ha sempre razionalizzato una visione della vita basata sulla violenza e sulla gioia della distruzione. Le motivazioni possono essere state molte, dalla morte precoce della madre ad un padre autoritario; entrambe però non giustificano per nulla l’atrocità che egli portava dentro e la mania di grandezza che non gli ha permesso di riflettere, ma lo ha quasi obbligato a continuare come eroe negativo che aveva come valore principale la distruzione e la volontà di potenza.
La serie di firme dimostra quindi nella prima parte una patologia caratteriale, poi l’appagamento del potere e infine lo svilimento di chi pretende di essere come Dio.
Dr.ssa Evi Crotti
Psicopedagogista, scrittrice ed esperta di grafologia
www.ilgiornale.it/scarabocchi
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.