Milano - Alla Roma forse manca un rigore e il gol di Ibrahimovic è viziato dal fuorigioco di Samuel, ma l'Inter ha meritato più di quanto il risultato non dica, ha mostrato fasi di gioco di livello, tutti oltre la sufficienza con due eccezioni, Adriano e Santon, fantastici all'interno di un quarto di finale onorato alla grande che lustra una coppa spesso trascurata
Dopo un quarto d'ora l'Inter aveva fatto più di Siena, Cagliari e Bergamo messe assieme, dopo mezz'ora sembrava che fossero due ore che giocavano, tanta era l'intensità della gara. Bene, anzi molto bene, davanti agli avversari designati di questi anni, i campioni d'Italia si sono riscoperti freschi e duri, Adriano su tutti, quarantacinque minuti sontuosi, palle recuperate, difese e scagliate con inaudita violenza di qua e di là. L'Imperatore ha dato una scossa a tutto, anche chi l'aveva presa sul tranquillo ha dovuto darsi una regolata per tenergli il passo. Il suo gol dopo appena nove minuti e mezzo mette a soqquadro l'intera difesa a quattro della Roma, su sponda aerea di Ibrahimovic. Adriano parte in un corridoio che si immagina solo lui, Riise e Juan s'incastrano tra loro nel tentativo di contrastarlo, la palla filtra in mezzo, lui avanza sollevando il prato, Cicinho scivola malinconicamente, palla in area, dal destro al sinistro, rientra Mexes che da dietro lo carica, l'Imperatore resiste e scarica il sinistro in diagonale con Artur che si getta ma inutilmente. È sembrato tutto così facile, come il resto della partita di ieri sera di Adriano, in grandissima ripresa, ciò che Mourinho definisce: quello che ci vuole per Ferdinand.
Il resto è stato anche pregevole, la Roma resta senza parole quando Vucinic, esattamente un minuto prima della rete di Adriano, va in gol e viene addirittura ammonito per aver segnato con la mano. La dinamica dell'azione non è chiarissima, Vucinic è in mezzo a Burdisso e Samuel, finisce a terra in area e sulla scivolata effettivamente spinge la palla in rete fra le gambe di Toldo, ma i due centrali dell'Inter lo hanno palesemente sbilanciato. Potevano esserci gli estremi per una decisione assolutamente opposta, i romanisti hanno protestato a lungo, poi Vucinic ha preso il giallo.
Dopo il gol però l'Inter ha dilagato, bene tutti, anche il giovane Santon che ha fatto il suo debutto sulla fascia sinistra, alla faccia di chi si lamenta di giocare fuori posizione. La traversa di Stankovic al volo di destro in torsione è stata devastante, il botto dell'impatto assieme alla perfetta coordinazione sono stati un saggio che mette in silenzio l'avversario. Non erano ancora trascorsi venti minuti di gioco, l'Inter divertiva e la Roma giocava un ottimo calcio, il migliore visto a San Siro in questa stagione.
Il 2-0 poteva arrivare da Ibra che si faceva deviare un pallonetto in area da Artur su iniziativa di Maicon, invece era la Roma con Taddei a fare il meritatissimo 1-1 dopo poco più di un quarto d'ora della ripresa. Partita bella bella. Se Ibra non segna esattamente un minuto dopo chissà come finisce.
Il fatto è che è una botta al morale se prendi il gol quando sei ancora lì che ti tiri su i calzettoni dopo un pari strasudato e con Samuel in fuorigioco che colpisce di testa e consente a Ibra di segnare sulla respinta. La Roma non arretra di un metro, anzi carica, l'Inter ha campo davanti, quando serve difende anche con Adriano e Ibrahimovic e si guadagna la semifinale.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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