Il poker sportivo non si ferma più. In poco più di un anno, da quando il gioco on line è stato regolamentato, il valore delle giocate ha già superato i 2 miliardi. Mentre i tornei live, possibili solo nei casinò, rappresentano un fenomeno straordinario per partecipazione e per vitalità. Si pensi solo che alla tappa dellEpt (European Poker Tour, in pratica il campionato europeo di poker sportivo) in corso a Praga, gli italiani che si sono pagati viaggio, soggiorno e iscrizione di 5.300 euro sono stati 75 su 584 iscritti totali: solo la Francia ne aveva di più (80). E ben 8 di loro sono andati «a premio». Dunque uno di loro potrebbe aggiudicarsi il primo premio da 680mila euro. O magari il secondo da 454mila. Come è peraltro già avvenuto lanno scorso, con Salvatore Bonavena primo, o lanno prima, con Gino Alaqua, secondo. Per questi e per tanti altri motivi da oggi il Giornale intende seguire il movimento con regolarità dedicando articoli di cronaca, approfondimenti, analisi. Il tutto collegato alla sezione poker del sito ilGiornale.it, e con la collaborazione di Lottomatica, uno dei principali player del settore con Poker club.
Lidea è quella di lanciare un messaggio chiaro e rassicurante al tempo stesso, indirizzato agli appassionati (che sul sito troveranno tutte le news in tempo reale), ma anche a chi resta scettico sul binomio poker & sport. Parliamoci chiaro: questo del poker sportivo è un grande business. Ma il business è l'ossigeno dei nostri tempi sia per gli sport più ricchi, sia per quelli meno diffusi. Dopodiché, si gioca. E con la struttura del torneo, anche il poker perde lazzardo e diventa sport. E ci si appassiona, si studiano libri e numeri, si appartiene a un gruppo. I 400-500 giocatori che normalmente arrivano ai casinò di Campione d'Italia o di San Remo da ogni parte d'Italia per partecipare a un week end di tornei sono lì a dimostrarlo.
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