I milanesi? Orientati al moderno, al cambiamento e al futuro quando si parla della propria città dal punto di vista architettonico e urbanistico. Un propensione, che si declina dal punto di vista estetico, sia per quanto riguarda la tipologia dei palazzi che i quartieri eletti a residenza ideale. La predilezione per i grattacieli e per le zone più moderni, rispetto a quelli più connotati storicamente, romani e medioevali poco importa, non è sfuggita al mercato immobiliare, che non a caso ha registrato un aumento, in alcuni casi record, delle quotazioni dellae aree soggette a importanti trasformazioni.
Dal sondaggio della Camera di Commercio (2010), in cui sono stati intervistati 1.100 imprenditori, emerge che grattacieli non convincono del tutto i milanesi ma anche che, sorpresa, sono più propensi allo sviluppo verticale della città di quento non si creda. Il 38,9 per cento degli intervistati, infatti, si dice favorevole all«ipotesi di uno sviluppo urbanistico verticale della città, basato sulla costruzione di grattacieli» ipotesi, tra laltro, su cui è costruito il piano di governo del territorio. E se il 55,9% si dice contrario a una crescita urbanistica in verticale, per comprendere meglio le risposte bisogna incrociarle con le categorie professionali: chi lavora nel mondo della finanza, della comunicazione e dellhigh -tech vede con favore lavvento dei grattacieli, mentre più conservatori sono gli operatori dei trasporti, del commercio e del manifatturiero.
Dato, per altro confermato dallanalisi del mercato immobiliare del secondo semestre 2010: non a caso, che sia la zona di Repubblica -Porta Nuova, il quartiere dei grattacieli per eccellenza a registrare un successo record, secondo lindagine della Camera di Commercio in collaborazione con gli agenti rilevatori di Fimaa. Con un tasso di cresciuta del 6% in sei mesi, ha raggiunto le quotazioni di 7100 m euro/mq.
Non solo, il 2,5% degli intervistati ritiene che larchitettura sia uno degli aspetti di Milano che lo soddisfa maggiormente: anche in questo caso nella ricerca della camera di commercio si può notare lorientamento degli imprenditori al moderno. Alla domanda «ritiene che abbia più valore per la sua città e per i cittadini la dimensione futura in cui proiettare il proprio impegno in vista del domani» ha risposto il 56,1%, contro il 15,3% che ritiene più importante la dimensione storico-tradizionale.
Così anche i creativi, categoria rilevante in città, preferiscono i quartieri in trasformazione come via Savona/via Tortona (31,5% delle preferenze) e lIsola (18,2%), come emerge dalla ricerca della Triennale (2009) dal titolo «Rappresentanza e rappresentazione nella creatività metropolitana».
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