Sembra un gioco di prestigio. Ma è molto di più: un contratto daffitto che sembra preso di peso dal sistema dingaggio delle star del calcio. Laffitto, che la Asl paga a una Onlus affiliata alle coop, sale se il fatturato realizzato dai medici in quei locali cresce. E poiché la Asl pagherà 180 mila euro più Iva lanno e non uno di più, tutti gli incentivi saranno sborsati dai camici bianchi. Più si daranno da fare e più incrementeranno i ricavi della onlus presieduta dal neoconsigliere regionale del Pd ed ex presidente provinciale delle coop Marco Carini. Benvenuti a Piacenza, la città di Pier Luigi Bersani, sonnacchiosa periferia dellEmilia rossa, terra in cui il privato si sottomette al pubblico e alla sua logica.
Il gioco di prestigio avviene in 48 ore nellaprile 2008. Il 2 aprile Carini, presidente della onlus Inacqua, costituisce una società di scopo, la Copernicana spa, di cui Inacqua partecipa con un capitale di 414mila euro. Il 3 aprile, 24 ore dopo, Copernicana viene registrata alla Camera di commercio di Piacenza. Tanto per cambiare, Carini è il presidente della nuova creatura. Il 4 aprile lonnipresente superpresidente si supera: al mattino, come numero uno di Copernicana, affitta l immobile, ancora da costruire, a Inacqua. Insomma, affitta a se stesso. Al pomeriggio come presidente di Inacqua subaffitta un piano alla Asl di Piacenza che delibera di far svolgere in quei locali le attività intra moenia dei propri medici. In altre parole, la libera professione.
Un bel giro di valzer, ma il bello deve ancora arrivare. Il contratto infatti è in stile Mourinho. E funziona così: la Asl versa a Inacqua 180mila euro più Iva. Ma attenzione: il canone è questo fino alla soglia dei 375mila euro di fatturato. E poi? Poi si sale, sulle spalle dei medici che naturalmente non sanno nulla di quello che li aspetta. Per la fascia che va dai 375mila agli 875mila euro Inacqua, ovvero la onlus rossa di Carini, incassa un premio pari al 22 per cento. Fatte le debite proporzioni è come il bonus previsto per i calciatori che trascinano la squadra al successo. Qua, nella migliore delle ipotesi, il surplus è di 110mila euro. Non basta. Perché sopra la linea degli 875mila euro la Asl verserà un altro 13 per cento. Dunque, stringi stringi, i medici lavorano per sé ma anche per le coop. Senza essere stati interpellati. Anzi, lavoreranno, perché la palazzina è in costruzione e il trasferimento delle strutture è previsto per questo autunno. Il canone, naturalmente, scatterà solo dopo il trasloco e a quel punto Inacqua inizierà a incassare lobolo.
Calcoli precisi non sono ancora stati fatti, ma si parla di unottantina di operatori che dovrebbero utilizzare a turno gli 800 metri quadrati a disposizione. Ed è facile immaginare che la linea del fatturato minimo verrà facilmente superata. Il battagliero quotidiano locale La Cronaca ha tentato una simulazione: immaginando un giro daffari di 1.200.000 euro, cifra realistica, Inacqua porterà a casa 332mila euro più Iva. Un record. Ma anche un bel gruzzolo per Carini che alle ultime elezioni amministrative è entrato in consiglio regionale. Ai cronisti del quotidiano locale, Carini ha opposto un cortese ma fermo «no comment». Al Giornale non è andata meglio: «Mi dispiace, sono in viaggio, non posso rispondere». Tace Carini, tace la Asl, tace il principale quotidiano della città.
Per Inacqua, la onlus che fa nuotare le gestanti, i neonati, le persone in riabilitazione, è un bel traguardo. Anche se non si sa quanto in linea con il carisma originario e la «filosofia» no profit. Ma allorizzonte potrebbe esserci un altro business. Nel seminterrato sta nascendo un centro diagnostico di primordine: sala Tac, risonanza magnetica, ecografia, addirittura sala operatoria. Valore, secondo gli esperti, non meno di cinque milioni di euro.
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