Kabul - L’ultimo attacco noto contro i militari italiani in Afghanistan risale al 4 dicembre quando nella provincia di Farah, nell’ovest, vennero esplosi colpi di arma da fuoco contro una pattuglia in ricognizione. In quel caso, però, nessuno rimase ferito. Ben più gravi, invece, le conseguenze di un attentato kamikaze avvenuto pochi giorni prima, il 24 novembre, nella valle di Pagman, vicino a Kabul: in quella occasione perse la vita il maresciallo capo Daniele Paladini mentre altri tre soldati rimasero feriti.
Altri attacchi Si sono verificati il 19 novembre, quando un’esplosione investì un convoglio italiano che percorreva la Ring Road, sempre nella provincia occidentale di Farah, e il 9 e il 10 novembre, quando furono sparate raffiche di kalashnikov contro gli italiani (nessuno dei quali rimase ferito), intervenuti in supporto ai militari afgani impegnati nella "riconquista" dei distretti di Goulistan e Bakwa.
Missione Isaf: 2300 italiani impegnati Sono 2.300 i militari italiani che prendono parte alla missione multinazionale Nato Isaf (International Security Assistance Force). L’operazione è iniziata con l’invio dei primi militari seguito alla risoluzione Onu 1386 del 20 dicembre 2001. Isaf ha l’incarico di assistere le istituzioni afghane a Kabul per la ricostituzione delle strutture socio-politiche del Paese. L’Italia ha assunto il 6 dicembre scorso, per otto mesi, la guida del Regional Capital Command (Rcc), il comando dell’area di Kabul.
Contingente a Herat L’Italia prende parte alla missione in Afghanistan con un altro contributo rilevante per uomini e mezzi: un contingente è dislocato nell’area di Herat, nella zona occidentale del Paese, dove è in attività un Provincial Reconstruction Team. La missione è incaricata di "condurre operazioni militari in Afghanistan secondo il mandato ricevuto, in cooperazione e coordinazione con le Forze di Sicurezza afghane ed in coordinazione con le Forze della Coalizione, al fine di assistere il governo afghano nel mantenimento della sicurezza, favorire lo sviluppo delle strutture di governo, estendere il controllo del governo su tutto il Paese ed assistere gli sforzi umanitari e di ricostruzione dello stesso nell’ambito dell’implementazione degli accordi di Bonn e di altri rilevanti accordi internazionali".
Ricostruzione e assistenza umanitaria Tra i compiti affidati ai militari italiani, il supporto ai progetti di ricostruzione, comprese le infrastrutture sanitarie, il sostegno alle operazioni di assistenza umanitaria, l’addestramento dell’esercito e della polizia locali. Per quanto riguarda il contributo italiano alla missione multinazionale, la componente terrestre del contingente ’Italfor XVIÌ a Kabul è basata sul 2° reggimento Alpini.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.