Djakovica - "Ho incontrato - ha detto
La Russa, a margine di una visita al contingente italiano in Kosovo -
questa mattina in aeroporto il presidente Berlusconi, che mi ha
raccontato del grande successo ottenuto con la sua visita negli
Stati Uniti. Mi ha confermato che non vi è stato alcun impegno
ulteriore nel numero dei soldati italiani da inviare in Afghanistan,
oltre a quello già annunciato (400 soldati più 50 Carabinieri, più aerei
ed elicotteri con i relativi equipaggi)".
Semmai, ha sottolineato, "si è parlato di un aumento dei
Carabinieri, perchè noi siamo molto interessati ad accelerare i tempi
della capacità dell’Afghanistan di essere dotato di forze di polizia e
forze armate in grado di gestire da sole il territorio. È quindi previsto
- ha proseguito - un incremento fino a 200 unità del numero di
Carabinieri con funzioni di addestratori".
"Non abbiamo più caveat" "Di fatto il contingente
italiano in Afghanistan non ha più caveat, i limiti previsti all’impiego
dei militari". Lo ha detto il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, a
margine di una visita al contingente italiano in Kosovo. "I caveat che la Nato chiede di ridurre - ha spiegato La Russa -
non sono riferiti a noi italiani, che di fatto non ne abbiamo più.
Abbiamo invece un remark, una nota, che ci consente di essere
informati con sei ore di anticipo e di dare il nostro assenso, ove
venisse richiesto, all’uso delle nostre forze fuori dalla zona Ovest
dell’Afghanistan, cosa già avvenuta, ma in pochissime occasioni".
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