«Umuntu ngumuntu ngabantu». Si diventa persone attraverso altre persone. È in questo proverbio bantu la filosofia del Festa dAfrica Festival, festival internazionale delle culture dellAfrica contemporanea, che, giunto allottava edizione, intitolata «Dialogo tra le arti, dialogo in arte e dialogo come strumento di relazione pacifica tra le genti», ha ottenuto il riconoscimento del presidente della Repubblica. Tra teatro, musica, danza e cinema, un viaggio nella cultura africana, che non coivolgerà solo Roma ma, in una sorta di percorso di avvicinamento, anche Civitavecchia, Ladispoli e Sacrofano. Si comincia, dal 17 al 23 agosto, a Civitavecchia, per proseguire dal 24 al 26 a Ladispoli, e dal 4 al 6 settembre a Sacrofano. In programma, il film La nuit de la veritè per la regia di Fanta Regina Nacro - drammatizzazione in stile «classico» delle rivalità etniche in Burkina Faso - i laboratori per bambini e ragazzi, Kiriku e la strega Karaba, dedicato a danza e percussioni, e La fiaba Africana, oltre agli spettacoli Orpheus, rilettura del mito di Orfeo scritta, diretta e interpretata dal direttore artistico del festival, Daniela Giordano, e, in prima nazionale, Keur Senegal di Lamine Dabo con musicisti, cantanti e danzatori acrobatici.
Dall8 settembre, il festival si sposta a Roma in unulteriore «anteprima» che allUrban Center, in via Odero, fino al 10, proporrà tre speciali «lezioni»: «La musica come coscienza del popolo in Africa», «Dogon: la danza dellacqua» e «Nollywood: lindustria video nigeriana». Si entra nel vivo dall11 settembre al teatro Palladium, con il convegno «MGF imposizione o appartenenza», sulle mutilazioni genitali femminili, realizzato con Aidos, nellambito del quale sarà proiettata la docu-fiction Vite in cammino di Cristina Mecci. Sullo stessa tema, il film Mooladé con cui Ousmane Sembéne, scomparso lo scorso anno, nel 2004 ha vinto la sezione «Un certain regard» a Cannes. Vincent Mantsoe, il 12 settembre, proporrà masterclass e spettacolo Tre solo, con cui porterà per la prima volta in Italia il suo stile Afro-fusion, che abbina danza tradizionale africana, ballo moderno, arti marziali e danza balinese. Prima nazionale, il giorno dopo, per il concerto soul e dub di Macyre Sylla. Un homme ordinaire pour quatre femmes particulières, il 14 settembre, è il titolo dello spettacolo teatrale scritto dal drammaturgo algerino Slimane Benaissa, con testimonianze raccolte in un Centro daccoglienza per donne in difficoltà di Nimes. Chiude la rassegna, il 15, Orpheus.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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