Cronache

Aggressioni in aumento: in città cresce la paura

Aggressioni in aumento: in città cresce la paura

(...) mi avrebbero picchiato», lasciando intendere di aver agito per entrare in una di quelle gang sudamericane che si aggirano da tempo tra il Centro e il Ponente genovese. Dopo anni di risse, accoltellamenti e rapine, nella maggior parte dei casi tutti interni alla comunità dei latinos, le bande hanno dunque fatto un drammatico salto di qualità tale da mettere a repentaglio la sicurezza di cittadini innocenti? I militari che si stanno occupando del caso ci vanno cauti. «Episodi di questo tipo sono noti in letteratura - spiega il capitano Alessandro Corda - non possiamo però ancora dire che si sia trattato di un rito di iniziazione». Altri moventi per il tentato omicidio, tuttavia, non sembrano essercene: all'uomo, ciabattino in pensione, ora in coma farmacologico all'ospedale San Martino, non è stato rubato nulla e poco prima un altro anziano era riuscito a fuggire, in circostanze molto simili, alla violenza dell'ecuadoriano.
Per gli abitanti del quartiere ce n'è abbastanza per avere paura, tanto più che ieri mattina, di nuovo in pieno giorno e nella stessa zona, un'altra persona, questa volta una donna di 84 anni, è stata vittima di una tentata rapina. All'uscita di una filiale Unicredit, un operaio quarantenne disoccupato le ha puntato contro un'arma giocattolo e le ha strappato la borsetta, procurandole un ematoma alla mano. L'uomo, però, incensurato ed evidentemente non avvezzo a gesti del genere, è stato immobilizzato da un passante pochi passi più in là e consegnato alle forze dell'ordine. «Ultimamente in città si sta perdendo il controllo della sicurezza - denuncia il consigliere comunale Aldo Praticò (Pdl), che ha presentato per oggi un'interrogazione urgente all'assessore Francesco Scidone - c'è un aumento esponenziale di furti in appartamento, rapine, scippi e aggressioni. Bisogna agire prima che la situazione degeneri e per questo chiedo un incontro con Questore e Prefetto».
Quelli di Rivarolo non sono stati d'altronde gli unici gravi episodi di violenza del weekend.
Tra sabato e domenica a Sampierdarena un operaio romeno di 30 anni ha picchiato e sequestrato la sua ex compagna, un'italiana 56enne, all'interno del night club che la donna gestisce. Sotto i fumi dell'alcol l'uomo ha anche tentato di consumare una violenza sessuale ma è stato fermato da un cliente del locale che era tornato sui suoi passi per saldare il conto della serata. Addormentatosi a fianco della sua vittima, il trentenne è stato arrestato il mattino dopo quando la donna è riuscita a dare l'allarme ed è stata liberata dai carabinieri del Nucleo Radiomobile.
A Savignone invece un 25enne incensurato, che lavora come barista nel centro di Genova ma che vive a Campomorone, è stato prima salvato da un'overdose dovuta a un mix letale di cocaina, anfetamine e alcol, e poi arrestato per detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti. Il giovane era stato fermato domenica mattina alle 7 e mezza, mentre si aggirava in auto per le strade dell'entroterra ben vestito ma in stato di alterazione. All'alt delle forze dell'ordine, prima di accostare la vettura, aveva gettato dal finestrino alcuni grammi di cocaina, ed era poi stato trasportato in codice giallo all'ospedale San Martino. Nella perquisizione della sua abitazione i carabinieri hanno trovato in una cassaforte 14 panetti di hashish e 3000 euro in contanti.
A Quarto, infine, domenica notte un 36enne, senza precedenti penali ma in cura presso i servizi sociali, ha cosparso di benzina e dato fuoco a un cassonetto dell'immondizia, provocando una forte esplosione che non solo ha danneggiato un auto ma ha ferito lui stesso a una mano e a una spalla. L'uomo è stato identificato grazie a una testimonianza che aveva segnalato un auto sospetta nella zona ed è stato rintracciato all'ospedale di Villa Scassi dove si era recato con ustioni di secondo e terzo grado.
Dinnanzi a un crescendo tanto inquietante di violenza, parole di pacatezza e riconciliazione sono giunte dal cardinale Angelo Bagnasco, arcivescovo di Genova e presidente della Cei, che, a margine di una visita al liceo King, è voluto intervenire sull'aggressione di domenica all'ottantenne di Rivarolo. «Penso che questo episodio non debba e non possa fermare il processo d'integrazione e accoglienza in atto anche nella nostra città - ha detto il Porporato - vedo ogni giorno quanto le nostre parrocchie, che sono un presidio di frontiera in città, accolgano e facciano incontrare tutti con semplicità e umiltà.

Il cammino d'integrazione degli immigrati a Genova deve andare avanti».

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