Cronaca locale

Agguato a colpi d'accetta caccia a due marocchini

La vittima, un 28enne, ha tentato di scappare ma è stato inseguito in strada. Giallo sul movente

Agguato a colpi d'accetta caccia a due marocchini

Una vendetta, un regolamento di conti nell'ambito di qualche attività illecita o (non è da escludersi) una questione molto privata, di gelosia. Ancora non si conosce il movente alla base del tentato omicidio di ieri mattina alla Barona, periferia sud della città, dove un marocchino di 28 anni è stato colpito - presumibilmente da due suoi connazionali fuggiti dopo l'aggressione - prima a coltellate e poi persino con un'accetta. In queste ore il ragazzo resta ricoverato in gravissime condizioni (la prognosi è riservata) all'Humanitas di Rozzano.

È successo poco prima delle 8 in viale Faenza. Il giovane nordafricano in questi giorni era ospite a casa di un'amica, ma è stato lui ad aprire la porta agli altri due marocchini che inaspettatamente si sono presentati alla porta dell'abitazione. Appena se li è trovati davanti loro hanno cominciato a colpirlo - secondo quanto riferito alla polizia da alcuni testimoni - con coltellate in faccia, al collo, quindi al torace e alle braccia quando lui ha tentato disperatamente di difendersi. Il ragazzo poi ha cercato di fuggire fuori dal condominio ed infatti è riuscito a raggiungere la strada dove però è stato subito seguito dai suoi aggressori, che poi però, sentendo le sirene dei soccorsi e della polizia, hanno capito che non era più aria e si sono dileguati.

Sul posto, dopo l'ambulanza che ha trasportato d'urgenza il marocchino in ospedale, sono arrivate le «Volanti» della questura quindi la squadra mobile e la Scientifica. Gli investigatori hanno sentito i testimoni e anche l'amica del giovane ferito: tutti sono stati concordi nell'indicare come armi utilizzate dagli aggressori nel tentato omicidio sia il coltello che l'accetta.

«Siamo arrivati al punto che si eseguono regolamenti di conti, oltre che nelle strade anche nei pianerottoli e sulle scale di appartamenti, tra bande straniere e, tutto il Centrosinistra, ha il coraggio di negare che non c'è un'emergenza sicurezza in città!» tuona l'onorevole di Fratelli d'Italia e vice Presidente della Commissione Affari Costituzionali alla Camera Riccardo De Corato. E prosegue: «Ma i 3mila 120 vigili, in forza alla polizia locale di Milano, dove sono? Sala dia subito risposte! In giro per i quartieri non si vede nemmeno la loro ombra ma, viceversa, si vede solo personale dei carabinieri e della polizia di stato che pensa agli arresti e che però non bastano a contrastare il fenomeno della criminalità e della delinquenza in crescente aumento nel capoluogo lombardo».

«Il Sole 24ore, di recente conclude De Corato - ha diramato una classifica sulla sicurezza nelle grandi città italiane e, Milano, si è classificata al 103° posto su 107°! Perché, questa Giunta, ha tolto più di 400 militari di Strade Sicure? I milanesi esigono risposte e rispetto!».

PaFu

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