Napoli - Due persone sono morte in un agguato a Gragnano, in via Castellammare. Le persone sono morte sul colpo. Le due vittime si trovavano all’esterno della loro auto quando sono arrivati i sicari che li hanno uccisi con diversi proiettili. I carabinieri del comando territoriale di Torre Annunziata presumono che i due avessero un appuntamento con qualcuno. È probabile che il duplice omicidio sia avvenuto nell’ambito di una guerra tra i clan di Castellammare di Stabia.
Le vittime I sicari hanno ucciso Carmine D'Antuono, 58 anni, noto con il soprannome di "O' lione", considerato affiliato al clan Imparato, e Federico Donnarumma, 42 anni, con piccoli precedenti per truffa e altro. I due sicari sono giunti a bordo di una moto e hanno esploso nei loro confronti almeno una dozzina di colpi di pistola. In base alle prime notizie riferite dagli investigatori, Donnarumma faceva da autista a D’Antuono, di cui i carabinieri stanno accertando le attuali attività.
In cerca di lavoro Secondo le testimonianze raccolte dai residenti che lo conoscevano, Donnarumma, una delle vittime del duplice omicidio di oggi in via Castellammare, a Gragnano, era in cerca di un lavoro. Fino a qualche mese fa aveva collaborato con il consigliere provinciale di Alleanza nazionale, Giuliano D’Auria come autista: circostanza confermata da fonti della Provincia di Napoli che evidenziano comunque che Donnarumma non faceva parte dell’organico dell’ente ma era un collaboratore personale di D’Auria. Incarico che aveva lasciato per dedicarsi ad altre attività, comunque occasionali, come quella di cameriere, operaio, muratore.
Forse oggi Donnarumma era in compagnia di D’Antuono, l’altra vittima, e già affiliato al clan Imparato, perché in cerca di lavoro, forse interessato ad un impiego nel centro ingrosso di bevande, in via Varano, di proprietà della famiglia di D’Antuono.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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