Cronaca locale

«Una via agli studenti dell’Iran»

Una via di Milano intitolata agli studenti di Teheran. Un gesto simbolico di solidarietà con i giovani iraniani che in tutti questi anni hanno deciso di lottare per le riforme democratiche nel loro Paese.
L’iniziativa è partita dall’Unione dei giovani ebrei italiani, che hanno chiesto al sindaco Letizia Moratti, come agli altri primi cittadini italiani, di sostenere moralmente il movimento per la democrazia nel più grande paese del Medio Oriente, in bilico in questi giorni fra riforme e reazione: «La via 9 luglio 1999 ricorderebbe il giorno della più grande manifestazione di piazza degli studenti iraniani - spiega il presidente dei Giovani ebrei Daniele Nahum - e sarebbe un segnale importantissimo diretto a Teheran. Un modo per dire che questa città, questo Paese, le democrazie occidentali, sono al fianco degli studenti e della loro battaglia per la democrazia e i diritti umani». «Noi - continua Nahum - siamo totalmente dalla loro parte, a prescindere anche da valutazioni sulla politica estera iraniana, che pure esistono».
Quando un anno fa la proposta è stata concepita, le organizzazioni dei giovani iraniani riformatori hanno dichiarato di apprezzarla e considerarla importante. Ora l’Unione dei giovani ebrei rilancia, e a Milano trova terreno fertile: due consiglieri comunali, di sponde politicamente opposte, hanno annunciato l’intenzione di accogliere la proposta girandola al sindaco con un appello a mettere in moto l’iter per i necessari passaggi previsti per la toponomastica cittadina. Pierfrancesco Maran (Pd) e Lorenzo Malagola (Pdl), i due più giovani consiglieri comunali milanesi (29 e 27 anni), la settimana prossima presenteranno una mozione per chiedere al sindaco di attivarsi: «Il nostro documento è uno stimolo all’amministrazione comunale.

Vogliamo che simbolicamente la città manifesti la sua vicinanza ai giovani iraniani impegnati in queste ore per la democrazia nel loro Paese».

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