Troppa gente si riempie la bocca con la storia del «terzo tempo». La tira in ballo ogni qual volta lo sport nazionale, il calcio, devasta le aspettative degli appassionati con episodi di violenza, in campo e sugli spalti. Senza forse neanche rendersi conto che nominarlo solo alloccorrenza, quel benedetto «terzo tempo», perde perfino di significato, perché è quasi impossibile spiegare ai calciofili dItalia che ci si può anche riunire dopo una sfida intrisa di pathos e divertirsi con gli antagonisti di turno, bere birra, dividersi un panino. Roba che nel calcio - purtroppo - chi fa appena un gesto decoubertiniano viene considerato un santo. Dellopportunità benefica che regala il rugby ne abbiamo avuta ampia dimostrazione recentemente, all«A.Nori» di Tor Tre Teste dove, nonostante una giornata uggiosa, si è svolta una no-stop allinsegna della palla ovale. A partire dalle 9,30, e fino alle 19, è andato in scena una sorta di rugby-day dove protagonisti sono stati ragazzini che si divertono portando la palla in mèta e senza gridare «gol» dopo un punto realizzato. Non cerano coppe in palio, ma loccasione di fare amicizia e di conoscere uno sport nobile ma ancora poco popolare nonostante litalica presenza nel leggendario «Sei Nazioni». In campo selezioni under 7, 9 e 11 di una decina di club. Cerano i padroni di casa della Nuova Tor Tre Teste e i bambini della Polisportiva Lazio 1927, quelli dellU.R. Capitolina 1 e dellU.R. Capitolina 2, quelli dellAppia rugby, della Roma 2000 rugby, dellAm. Rieti rugby 2003 e dellAriccia rugby. Indescrivibile lentusiasmo, esploso in maniera fragorosa quando alle 14 e 30 è andato in scena un incontro dimostrativo cui hanno partecipato lo staff tecnico del Tor Tre Teste e gli atleti dellAlmaviva Capitolina Super 10. È stato, ovviamente, il momento clou della manifestazione, con i «grandi» che hanno mostrato alle nuove leve le basi del gioco e dato vita a tornei di minirugby a 7. Poi, allora del thè, ecco cominciare un triangolare fra le rappresentative old dellUnione Rugby Capitolina, della Polisportiva Lazio Rugby 1927 e dellAppia rugby. Per un pomeriggio nessuno ha parlato di sviste arbitrali, di rigori non assegnati e di reti segnate in fuorigioco.
Chiusura di sipario con linevitabile ma sincero «terzo tempo». Finalmente qualcuno ha capito cosa fosse realmente.
Agonismo e terzo tempo: una festa con il rugby
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